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Narrativi, simbolici e iconoclasti: così gli studenti hanno fotografato la Costituzione

Il padre costituente Luigi Preti è stato protagonista del convegno che ha celebrato i sessant’anni della Repubblica e premiato i vincitori del concorso fotografico ispirato alla Carta Costituzionale. Da venerdì gli Scatti di democrazia saranno in mostra in Piazza Nettuno.
La fotografia vincitrice del concorso Scatti di democrazia

"Mi battei personalmente su alcune grosse questioni. Intercedettero altri, ma fu per merito mio se si stabilì che la magistratura era un ordine e non un potere. Mi battei, perché il popolo doveva essere il sovrano: il popolo che dà il potere al Parlamento, che elegge il Capo dello Stato, che nomina il Capo del Governo". Il ricordo dell’Assemblea Costituente, giovedì mattina in Aula Magna, è partito così, con le parole di un padre costituente, l’On. Luigi Preti, novant’anni portati con un’intatta abilità oratoria e un intatto spirito polemico contro chi oggi vuole smembrare il paese: "L’Italia – dice ancora focoso Preti – è uno stato nazionale e tale deve rimanere".

A fianco all’Onorevole sedevano storici, giuristi e antropologi. "Per riflettere sulla genesi della nostra Repubblica", ha commentato il Prefetto di Bologna, Vincenzo Grimaldi. "E per celebrare un compleanno – ha proseguito il Rettore Pier Ugo Calzolari – che ci invita a riflettere sulla distanza dal clima culturale in cui la Repubblica fu concepita: allora il discorso politico era ancorato ai fondamentali, mentre oggi si è scelta la spettacolarizzazione".

Il contesto di quel 2 giugno di sessanta anni fa è stato ricostruito in ogni suo aspetto. Lo storico Luciano Casali ha illustrato l’immagine tripartita dell’Italia uscita dalle urne della consultazione referendaria: "Il nord filo repubblicano, il centro indeciso, e il sud filo monarchico", ha spiegato il docente. Tre anime che dettero alla fine un risultato favorevole alla Repubblica, ma in modo non eclatante: votò a favore della sovranità popolare il 53% dell’elettorato. Un elettorato che per la prima volta annoverava anche le donne. "Il loro – ha precisato l’antropologa Matilde Callari Galli – fu un atto reso possibile da lotte più o meno silenti, più o meno rumorose, portate avanti nelle fabbriche e nei campi, con il lavoro manuale e con quello intellettuale". Uno sforzo che confluì nei valori della nazione sanciti nei primi cinquantaquattro articoli della Costituzione: "Gli articoli – ha sintetizzato il costituzionalista Augusto Barbera – a cui devono essere fedeli tutte le leggi della nazione. Gli articoli che hanno costruito l’identità italiana, contro la monarchia precedente, ma anche contro altre forme di democrazia".

Proprio quei primi cinquantaquattro fondamentali articoli della nostra Carta Costituzionale erano lo spunto di partenza del concorso fotografico per studenti medi e universitari "Scatti di democrazia", che mercoledì in Aula Magna ha premiato i suoi vincitori. Tra le 309 fotografie inviate da 146 studenti, la giuria presieduta dal Prorettore Roberto Grandi ha scelto lo scatto di Stefano Mazzali (Facoltà di Lettere e Filosofia) che ha rielaborato l’art. 11. "C’è chi ha narrato, chi ha scelto un simbolo, e chi è stato volutamente iconoclasta", ha spiegato il giurista Daniele Donati, prima che il docente Dams Claudio Marra presentasse tutti i gli altri vincitori, premiati dal Prorettore Luigi Busetto e dal Responsabile dei servizi amministrativi del Comune Paolo Marcheselli. Per la sezione riservata agli studenti universitari: Silvia Santachiara (Giurisprudenza), seconda classificata con una foto sull’art. 32, e Luca Abbondanza (Giurisprudenza), terza classificata con una foto ispirata all’art. 17. Per la sezione riservata agli studenti medi, invece: al primo posto, ex-aequo, Valentina Ceccarelli (Liceo scientifico Copernico) e Davide Censoni (Ist. Paritario Beata Vergine di San Luca), rispettivamente autori di scatti sull’art. 34 e l’art. 2; al secondo posto Beatrice Adani (Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci) con uno scatto sull’art. 1 e al terzo Erica Domenichini (Liceo scientifico Leonardo Da Vinci) con un’immagine legata all’art. 3.

Per i primi classificati di ogni sezione un assegno di mille euro, mentre per i secondi e i terzi una macchina digitale. Tutti premi messi in palio dalla Fondazione Dal Monte di Ravenna, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna e dall’Assemblea Regionale.

Chiusa la cerimonia di premiazione, l’appuntamento con i migliori sessanta Scatti di democrazia è con la mostra che sarà inaugurata venerdì 2 giugno in Piazza Nettuno (fino all'11 giugno).