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La ricerca storiografica per la prima volta su una cartina

Due volumi diranno dove e chi ha fatto ricerca storica tra Ottocento e Novecento in Europa. Il progetto presentato a Bologna mentre muove i primi passi il Centro studi per la storia politica e intellettuale del Novecento.
Mappamondo

Un workshop internazionale di due giorni al Dipartimento di Discipline Storiche ha fatto il punto sull’atlante delle istituzioni della storiografia europea dell’Ottocento e del Novecento a cui cinquanta storici stanno lavorando già da due anni. Il progetto, che sarà coronato nel 2009 dalla pubblicazione di due volumi editi da Palgrave Macmillan, punta alla ricostruzione delle storiografie nazionali di tutti i paesi che compongono l’Europa geografica: dall’Islanda al Portogallo, da Cipro a Malta, dalla Finlandia alla Russia, dai Balcani, alla Svizzera, dalle repubbliche centro europee fino alle grandi nazioni occidentali. "E’ la prima volta – spiega Ilaria Porciani, docente di storia contemporanea all’Università di Bologna e coordinatrice del team di ricerca – che la storiografia viene messa su una mappa ed è la prima volta che un censimento di chi ha fatto storia renderà possibile comparare nord e sud, est e ovest". Non è un caso se i finanziamenti della European Science Foundation sono arrivati a Bologna: "Bologna – spiega infatti Lutz Raphael, docente dell’Università tedesca di Treviri e a sua volta coordinatore dello studio – non è solo un grande centro operativo della ricerca storica, ma è anche uno dei pochi aperto alle questioni di storiografia internazionale".

Molti dati sono già stati raccolti. Per esempio si sa che in Italia ci sono 2700 storici e che il nostro paese guida la classifica dei paesi con più istituzioni dedite alla storia assieme a Gran Bretagna e Germania. Divertente è poi il caso dell’Islanda: nell’isola del nord ci sono solo 17 storici, ma, considerato il numero di abitanti, è lì che c’è la maggior densità di ricercatori sulla popolazione. Tutti questi numeri troveranno collocazione su apposite mappe geografiche, che daranno una collocazione spaziale a istituzioni e persone. La pubblicazione di questi atlanti è appunto prevista per il 2009. Due saranno i volumi: uno conterrà dossier sulla distribuzione della ricerca nei singoli paesi, mentre l’altro ospiterà saggi comparati su chi è stato professore di storia in Europa nel corso degli ultimi due secoli. Largo spazio avranno in particolare le problematiche di genere: "A lungo – racconta infatti Porciani – la storiografia è stata un campo esclusivamente riservato agli uomini della politica. Si pensi che a Berlino la prima donna si è laureata in storia nel 1909".

Questo imponente progetto di ricerca fa tappa a Bologna proprio mentre il Dipartimento di Discipline Storiche saluta la nascita tiene a battesimo la nascita del Nuovo Centro studi per la storia politica e intellettuale del Novecento. Obiettivo di questa nuova struttura, diretta da Mariuccia Salvati, è portare alla luce "la sala macchine" della ricerca storica: "Il passato – commenta Alberto De Bernardi, direttore del Dipartimento – si può raccontare alle generazioni future solo perché qualcuno vi si è peritato. Non ci sarebbero filmati, non ci sarebbero interviste e non ci sarebbero documenti da trasmettere in Tv, se qualcuno non li avesse raccolti sistematicamente, mettendoli al centro di un lavoro intellettuale".