E alla fine è arrivato anche il grande giorno. La fiamma del Sapere, simbolo dell'edizione numero 23 delle Universiadi, è transitata da Bologna, passando da piazza Carducci dove, ad accoglierla, c'erano l'assessore allo sport del Comune di Bologna Anna Patullo, il pro rettore dell'Alma Mater Studiorum Paola Monari.
Su splendide d'auto d'epoca il viaggio della fiaccola è partito da Torino per toccare poi, via via, Catania, Napoli, Roma (dove c'è stata la benedizione del Santo Padre, Benedetto XVI), Pisa e, appunto, Bologna. La fiamma tornerà poi a Torino dove, il prossimo 17 gennaio, comincerà ad ardere per dare il via alle Universiadi, manifestazione seconda solo, per importanza e partecipazione, alle Olimpiadi.
Il passaggio della fiamma ha offerto anche il pretesto per parlare delle Universiadi a Bologna. "Prima di tutto - dice Franceschetti - dobbiamo ricordare il miglior dirigente che lo sport universitario abbia avuto. Senza Primo Nebiolo, senza il suo esempio, e senza la sua idee non ci sarebbero state le Universiadi.
Bologna e le Universiadi? Per il 2011 non ci sono speranze perché ci sono già cinque candidature forti che hanno portato avanti questa richiesta da lungo tempo. Bologna e l'Emilia Romagna possono entrare in lizza per il 2013. Ma occorre non solo la volontà ma anche il contributo, soprattutto economico, da parte di tutti. Perché le Universiadi, come dimensioni, sono seconde sole alle Olimpiadi".