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Cus Bologna, una serata all’insegna dell’Amarcord

Cena di gala per la squadra di Medicina e chirurgia che nel 1979 vinse il torneo interfacoltà sbancando la finale allo stadio comunale. Molti i primari attorno al tavolo.
Giocatore di calcio

Forse mancava solo Raffaella Carrà per una vera e propria 'carrambata'. E' successo al Cus Bologna dove, a quasi trent'anni di distanza, si è ritrovata una squadra che si impose in un torneo interfacoltà. Correva l'anno 1979 e il presidente di quel Cus Bologna era Giovanni Minghini, figura storica dell'Alma Mater Studiorum alla quale è stato intitolato l'impianto di hockey su prato in erba sintetica, in via del Terrapieno.

Ventisette anni dopo si è ritrovata, con l'attuale presidente del Cus Bologna, Francesco Franceschetti, la formazione della squadra di Medicina che, allora si impose nel torneo di calcio, vincendo una storica finale giocata addirittura allo stadio Dall'Ara di Bologna (in quel periodo semplicemente 'Comunale').

Quella squadra di Medicina e Chirurgia fu capace di battere in finale la rappresentativa di Giurisprudenza dopo essersi sbarazzata in semifinale di Ingegneria ed Economia e Commercio. Era una squadra - quella che si è ritrovata a tavola, all'antica trattoria del corso di via Santo Stefano - per un simpatico amarcord. In quella squadra c'erano alcuni elementi della Primavera del Bologna e del Foggia che, oggi, sono tutti stimati medici. Tra primari di ortopedia e neurochirurghi che si sono fatti onore non solo su un campo di calcio ma anche negli ospedali di tutta Italia. In quella squadra di Medicina e Chirurgia che vinse (e che si è ritrovata almeno per una sera) c'era Ferraina, Berardi, Chiarella, Foglio, Finotti, Lucidi, Trebbi, Skoumpakis, Manferrari, Sarno, Massaro, Verdelli, Maturo, Scarfone, Maturo e Ammendola. Quella stessa squadra che poi avrebbe inaugurato l'impianto universitario di via del Terrapieno.