A vent’anni dalla nascita del programma di scambi Erasmus, nell’ambito delle celebrazioni per l’anniversario, la Commissione Europea pubblica i dati relativi al numero degli studenti che hanno usufruito in questi anni del programma che consente di trascorrere un periodo di studio all’estero. Tra gli atenei ai vertici della classifica a livello europeo emerge quello di Bologna, che si piazza al secondo posto assoluto dopo la Universidad Complutense di Madrid per numero di studenti inviati all’estero, con 1253 nell’anno accademico 2004/5 e al primo posto a livello nazionale.
In generale, l'Italia è uno dei paesi più attivi: nell'anno accademico 2004-2005 sono stati ben 16440 gli studenti italiani accolti in altre università europee. Sono quattro le università italiane che figurano tra le prime venti in Europa per numero di studenti inviati all'estero: dopo Bologna, si trova Roma-La Sapienza (937 studenti); Firenze (690 studenti) e, infine, Padova (653 studenti). Bologna, Roma-La Sapienza e Firenze figurano tra le prime venti università in Europa anche per numero di studenti ospitati(1284 per Bologna e 871 ciascuna per Roma e Firenze).
Il programma coinvolge attualmente il 90% delle università dell'Ue. In totale in 20 anni oltre un milione e mezzo di studenti europei - 60% dei quali donne - ha beneficiato di borse Erasmus. L'obiettivo della Commissione è di raggiungere i 3 milioni di studenti entro il 2012.
La mobilità riguarda anche i docenti: Erasmus offre, infatti, ai professori universitari la possibilità di trascorrere periodi di docenza all'estero di durata compresa tra una settimana e sei mesi nell'ambito del programma ufficiale di studi di un'università partner situata in un altro paese europeo.
Dai 3244 avventurosi studenti che partirono nel 1987, il programma ha continuato a crescere, raggiungendo la ragguardevole cifra di 144.032 studenti nel 2005, pari a quasi l'1% della popolazione universitaria europea. La mobilità dei professori universitari è invece pari all'1,9%, con 20.877 docenti coinvolti.
Più restii a muoversi i professori italiani: nessuna università risulta tra le prime venti in Europa per numero di docenti inviati. Per quanto riguarda invece i docenti accolti, ancora una volta spiccano i nomi di Bologna (secondo posto assoluto in Europa, con 143 professori ospitati), Roma, Firenze e Padova.
Accanto ai vantaggi legati alla partecipazione ai soggiorni Erasmus – maggior possibilità di trovare lavoro e uniformazione del sistema complessivo dell’istruzione superiore, resta ancora il problema dell’importo delle borse di studio, ancora un po’ troppo basso per le famiglie a basso reddito. Tuttavia negli ultimi cinque anni la percentuale di studenti provenienti da famiglie a basso reddito è salita dal 50 al 60%.