"E’ stata una stagione contrattuale difficile- afferma il professor Sandro Mainardi, delegato del Rettore per le Relazioni Sindacali.- La Finanziaria aveva posto limiti molto rigidi. Oltre a togliere risorse per la Contrattazione collettiva nazionale (CCNL) fissava un limite al fondo per il trattamento accessorio che non poteva superare quello previsto e certificato dai Revisori dei Conti per il 2004".
Prof. Mainardi quali sono i punti salienti di questo rinnovo contrattuale?
"Siamo arrivati dopo 8 mesi alla firma di questo contratto, importante dal punto di vista delle risorse investite, intorno ai 9 milioni di euro, che consentono al 100 % degli aventi diritto di poter fare progressioni orizzontali di tipo economico, con incrementi che si solidificano per tutta la carriera e che riguardano circa 1500 dipendenti. Poi ci sono i riconoscimenti economici che interessano altre 500 persone, che ricoprono posizioni di responsabilità. Il risultato della trattativa si innesta su una situazione nella quale l’Ateneo di Bologna risulta tra le prime università quanto a valore complessivo e valore medio pro-capite previsto nella costituzione del fondo per il trattamento del salario accessorio. C’è da dire poi che tale salario accessorio non comprende i buoni pasto, il cui valore è tra i più alti delle Università e delle Pubbliche amministrazioni, e per i quali l’Ateneo sostiene un costo ulteriore di quasi 4 milioni di euro all’anno".
Un buon contratto dunque, e per l’Amministrazione?
"E’ altrettanto importante. Soprattutto perché si è avviata una riflessione sull’organizzazione del lavoro. Proprio per questo l’Amministrazione a seguito della trattativa si è resa disponibile a razionalizzare le risorse per il lavoro straordinario. Siamo in presenza di una stagione importante anche perché nella trattativa per il contratto integrativo è stato possibile, d’intesa con le Organizzazioni sindacali, avviare altri rilevanti tavoli di negoziazione e di concertazione: sui temi delle progressioni verticali in carriera, sull’equiparazione dei trattamenti economici del personale universitario che opera in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale, sulle regole per le progressioni orizzontali, sull’attribuzione di incarichi per posizione organizzativa. L’Amministrazione si è resa disponibile ad aprire un confronto con le Organizzazioni sindacali, che lo hanno richiesto, su alcuni importanti temi dell’organizzazione del lavoro e delle ricadute sulla gestione dei rapporti di lavoro della riorganizzazione amministrativa in atto. L’Amministrazione ritiene importante e utile tale confronto che è già in atto e che, naturalmente, verrà svolto nei limiti e secondo le modalità previste dal CCNL".
Eppure le premesse non sembravano buone, con la disdetta del Contratto 2005...
"L’inizio della trattativa è stato, diciamolo pure, drammatico. Si è deciso di aprire il confronto con la messa in atto del più serio degli strumenti a disposizione: la disdetta del Contratto 2005. Questo atto unilaterale ha scatenato una reazione forte. E’ stato annunciato lo sciopero. Non si trattava di una provocazione, ma di rendere evidente l’insostenibilità dei costi del 2005 alla luce delle nuove risorse disponibili. Poi però l’Amministrazione si è resa immediatamente disponibile a ritirare la disdetta, intervenuta peraltro solo sull’istituto dell’indennità mensile accessoria (IMA), e a riaprire la trattativa. Dal versante sindacale sono pervenute utili indicazioni e sollecitazioni sia riguardo alle modalità di quantificazione delle risorse per il fondo (che spetta in ogni caso in via unilaterale all’Amministrazione) sia sulla distribuzione interna di queste risorse. E’ lungo queste due direttrici che è stato possibile alla fine trovare un punto di incontro con la maggioranza delle RSU e delle Organizzazione sindacali rappresentative circa il necessario equilibrio fra elementi che vanno stabilmente ad intervenire sul trattamento retributivo e elementi che, anche nell’interesse dell’Amministrazione, premiano la produttività e la responsabilità".
Perché l’indennità mensile accessoria (IMA) non è più di 100 euro? "Anche l’IMA ha rappresentato un problema. Occorreva applicare in materia le previsioni dell’ultimo CCNL secondo le quali sono cresciuti i soggetti destinatari dell’indennità mensile che da marzo è stata estesa a tutti i dipendenti, indipendentemente dalla presenza. La nuova misura è ora di 89 euro mensili".
Torniamo alla trattativa. Otto mesi sono sembrati un tempo molto lungo per arrivare ad una accordo...
"Forse più di ogni altra volta questo contratto ha dimostrato che anche a livello integrativo esiste la necessità di trovare una composizione tra interessi diversi, come avviene in qualunque genuino negoziato anche nel settore privato. Si è operato quindi senza nessun automatismo in capo al comportamento delle parti, secondo una logica propria di una vecchia stagione delle relazioni sindacali del pubblico impiego. Questo giustifica un iter negoziale molto lungo che si auspica in futuro di poter ridimensionare, ma che ha costituito la cartina di tornasole dello scenario assolutamente emergenziale nel quale si è svolta la trattativa. Ciò dimostra, a mio giudizio, che l’agente negoziale pubblico ha mostrato sensibilità e attenzione per le responsabilità di tipo giuridico, ma anche etico, che contrassegnano l’utilizzo delle risorse pubbliche".
Qualcuno dice che sarebbe stato opportuno fare un contratto biennale "Era nelle intenzioni delle parti poter fare un contratto collettivo biennale, ma solo oggi e con enorme ritardo l’Amministrazione ha potuto conoscere l’entità fortemente compressa del FFO 2006. Tra l’altro si è ancora nell’incertezza per quella che deriva dalla Finanziaria 2007".
Trattativa difficile anche l’anno prossimo?
"Ci prepariamo a una nuova e complessa stagione negoziale. Questa volta però potrà intervenire su uno scenario di tutela economico-normativa a livello integrativo ben supportato dal contratto appena sottoscritto, che comunque continuerà a valere fino alla stipulazione di quello nuovo".