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Nasce Antoniano Onlus

Sarà accompagnata da una campagna di comunicazione sociale dal titolo "Testimoni non testimonial" la nuova realtà del no profit bolognese, Antoniano Onlus
Logo Antoniano Onlus

Lo scorso mercoledì 14 marzo è stata annunciata la nascita di Antoniano Onlus, nuovo importante soggetto del no profit cittadino e non solo. "Antoniano Onlus è il cuore dell’Antoniano, racchiude in sé il Fiore della Solidarietà, la Mensa del Povero e Antoniano Insieme. Ha il compito di dare risposte concrete a situazioni di disagio, per riuscire a occuparsi al meglio dei bisogni di persone che altrimenti non avrebbero nessuno, siano essi bambini, mamme, anziani, disabili, poveri", ha spiegato fr. Alessandro Caspoli, direttore dell'Antoniano.

La nascita di questa nuova realtà è accompagnata da una campagna di comunicazione sociale chiamata "Testimoni e non testimonial", che punta a mostrare immagini di quelli che potrebbero essere i destinatari stessi della comunicazione, i donatori. Intervenendo all'incontro di presentazione, la prof.ssa Pina Lalli, presidente del Corso di Laurea Specialistica in Comunicazione Pubbica, Sociale e Politica ha sottolineato l'importanza comunicativa della campagna: "La campagna 'Testimoni non Testimonial' non è una rappresentazione semplificatrice, non fa appello solo alle emozioni, non vuole solo essere pubblicità di una Onlus, ma promuove il senso di appartenenza e di partecipazione, innescando veri e propri processi di rete e dinamiche concrete di solidarietà".

Ha partecipato alla presentazione di Antoniano Onlus anche il prof. Stefano Zamagni, docente al Dipartimento di Scienze Economiche e presidente dell'Agenzia per le Onlus. "Ci sono due tipi di solidarietà", ha spiegato, "una dirigista, del welfare state, in cui lo stato si fa carico dei bisogni dei cittadini dalla culla alla bara. La seconda è quella della sussidiarietà. E riguarda un movimento che parte dal basso, dalla società civile, in cui sono le persone e le loro aggregazioni ad attivarsi. Abbiamo bisogno di una educazione alla reciprocità, perché una società giusta, in cui però non ci sia fraternità, è una società cattiva".