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Abass Alavi e la rivoluzione dell'Imaging Molecolare

Il professore americano, primo al mondo ad aver utilizzato la tecnologia PET, parteciperà ad una due giorni su Imaging Molecolare e Cellulare: verso la grande rivoluzione della diagnostica precoce
Abass Alavi

"E' un grande maestro e un grande scienziato: non sempre le due cose si ritrovano insieme", lo dice il Rettore dell'Università di Bologna Pier Ugo Calzolari, presentando Abass Alavi, Direttore della Divisione di Medicina Nucleare della University of Pennsylvania-Philadelphia, giunto a Bologna per essere insignito di una laurea honois causa in Medicina e Chirurgia (con lui anche il danese Hans Henrik Holm) e per partecipare ad un importante convegno, sabato 24 e domenica 25 marzo (Aula Absidale di Santa Lucia), sull'Imaging Molecolare e Cellulare.

Il Rettore ha sottolineato  l'importanza della presenza del professor Alavi a Bologna per lo sviluppo del Centro diagnostico per immagini creato da Università e Azienda Ospedaliera S. Orsola-Malpighi. Un centro che, ha annunciato, diventerà presto un Dipartimento.

"Stiamo infatti ricostruendo tutti i dipartimenti dell'area clinica", ha spiegato. "Stiamo riorganizzando la struttura per rendere i dipartimenti universitari immediatamente compatibili con i dipartimenti delle strutture assistenziali e avviare così una serie di attività integrate. E' un'operazione storica: nasceranno nuove strutture rette su nuovi concetti di organizzazione e collaborazione". Il Rettore ha poi evidenziato come il S. Orsola sia oggi tra le più grandi eccellenze mediche in Italia e come "alcune vicende recenti non possono offuscare gli importanti risultati raggiunti. Anche di bilancio".

Il Centro diagnostico per immagini di Bologna punta, dunque, a diventare il centro d'eccellenza in Italia e la presenza di Abass Alavi è certamente uno stimolo importante in questa direzione. L'evoluzione in questo campo della tecnologia medica, in particolare della tecnologia "Positron Emission Tomograpy" (PET), ha portato negli ultimi anni a risultati sorprendenti e prospetta evoluzioni future sempre più importanti e dalle conseguenze rivoluzionarie. E Abass Alavi è colui che ha effettuato, nel 1976, la prima PET al mondo.

"Questa", spiega lo studioso americano, "può essere la più grande rivoluzione del secolo nel campo della medicina. Attraverso l'utilizzo della PET è possibile osservare i particolari morfologici del corpo umano con un dettaglio straordinario. Questo strumento può avere ripercussioni epocali nel campo della diagnostica precoce, ma può essere anche un mezzo per produrre medicinali in maniera allo stesso tempo più veloce e più economica". Il professor Alavi ha poi sottolineato in modo particolare l'importante ruolo dell'Università di Bologna, tra i più attivi centri in PET in Italia, il cui lavoro è particolarmente apprezzato anche a livello internazionale.