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Per investire in nuove scoperte: cinque per mille all’Università di Bologna

Al centro della nuova campagna, promossa dalla Fondazione Alma Mater, una lente puntata sulla ricerca. Al via le iniziative di sensibilizzazione con l’apertura serale, venerdì 30 marzo, del Museo di Palazzo Poggi.
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Negli Stati Uniti le università hanno raccolto lo scorso anno, attraverso il fund raising, 28 milioni di dollari. Oltre la metà di questi contributi vengono raccolti dai privati: ex studenti, famiglie, fondazioni. A partire dal 2006 anche il nostro Paese ha introdotto la possibilità di destinare il cinque per mille delle imposte ad alcuni enti e tra questi figurano anche gli atenei. E il nostro Ateneo rinnova la propria candidatura e lancia una nuova campagna.

"La costanza che l’Università manifesta nel riproporre la campagna per il cinque per mille – è l’esordio del Rettore – dimostra quanto l’Università creda nelle ricadute positive di queste azioni nel nostro Paese". Certo il modello anglosassone è ancora lontano, ma "l’Università confida che il sostegno alle istituzioni culturali e scientifiche possa impiantarsi nelle buone abitudini di un Paese che troppo spesso, pur avendo per così dire inventato la cultura, pensa di potersene disinteressare".

Accanto al Rettore il professor Walter Tega, presidente della Fondazione Alma Mater a cui è affidato il compito di affrontare in maniera sistematica le tematiche di fund raising e di promuovere la campagna cinque  per mille. "Non disponiamo ancora dei dati della campagna dello scorso anno – precisa il professor Tega – ma sappiamo che il 70% dei contribuenti lo scorso anno ha scelto di destinare il proprio cinque per mille, e di questi il 13% ha scelto le Università".

Quest’anno l’Ateneo ha individuato un obiettivo specifico a cui saranno destinati i contributi. Oltre ai servizi per gli studenti essi andranno al finanziamento di nuove apparecchiature e strumentazioni di ricerca. Strumenti che consentano di fornire servizi di alta qualità per i ricercatori e di mantenere competitiva la ricerca degli atenei. "Troppo spesso si sentono esprimere giudizi che lasciano sconsolati – ha aggiunto il Rettore -. Si tende a dimenticare come nel nostro paese la ricerca è prima di tutto ricerca universitaria". 

Ancora a proposito di ricerca il Rettore ha ricordato il "lavoro immenso che è stato fatto dal nostro Ateneo per governare la ricerca all’interno di un Sistema che ne regoli indirizzi e li faccia collimare con quelli del Paese". E, nonostante i tagli di  bilancio, tanti sforzi sono stati fatti per mantenere inalterato il contributo alla ricerca. "Qui allora un fatto sorprendente per capire come la nostra ricerca sia comunque di altissima qualità. Tra le reti europee sono 41 quelle che hanno proposto come coordinatore ideale il nostro Ateneo". Se verranno finanziati al livello europeo, Bologna sarà capofila di altrettanti progetti di ricerca internazionali.

"L’Università insomma non è un cumulo di macerie" ha concluso Calzolari, ma molto si potrebbe ancora fare con maggiori fondi e investimenti. Per questo la campagna di quest’anno ha scelto come slogan "Per investire in nuove scoperte" e ha scelto la lente di ingrandimento come logo dell’iniziativa.

"La campagna – ha proseguito il prof. Tega – che coinvolgerà anche le sedi decentrate della Romagna dove saranno allestiti gazebo informativi".

A Bologna l’apertura delle iniziative verrà celebrata con un evento, nella serata di venerdì 30 marzo, a Palazzo Poggi. Il programma prevede alle 21 un incontro dal titolo Viaggio di parole con il velista per caso Patrizio Roversi e alle 22 un concerto del Collegium Musicum.  Dalle 21 alle 23.30 si svolgeranno visite guidate gratuite alla mostra Il viaggio. Mito e scienza allestita al Museo di Palazzo Poggi (per prenotazioni: 051 2966115 dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 18).

Per la giornata di venerdì e di sabato sarà allestito un gazebo in Piazza Re Enzo, come modalità innovativa per spiegare ai cittadini l’importanza di aderire alla campagna con distribuzione di materiali e gadget.

Tra gli altri appuntamenti già in programma un’altra serata di porta aperte all’Università è già in calendario per il 4 maggio.