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Frutticoltori tra due continenti

Dalla collaborazione tra Università di Bologna, sede di Buenos Aires, l’Università del Comahue, l’Istituto Agropecuario argentino (INTA) e Regione Emilia-Romagna nasce un nuovo percorso formativo.
videoconferenza

Come i kiwi presto anche le pere potrebbero essere sulle nostre tavole tutto l’anno. Grazie infatti alle integrazioni delle produzioni agro-alimentari mondiali il consumo di frutta non è più soggetto a stagionalità. "In particolare Emilia-Romagna e Argentina – spiega Bruno Marangoni docente del Dipartimento di Colture Arboree – hanno assieme oltre il 60% della produzione mondiale di pere".

Attraverso l’integrazione delle produzioni dei due paesi, sfasate di sei mesi, le richieste di oltre la metà dei consumatori mondiali potrebbero essere soddisfatte per 365 giorni all’anno.

Inutile dire come questo susciti l’interesse delle multinazionali, ma anche di organismi cooperativi e di associazioni. L’integrazione delle produzioni agro-alimentari mondiali ha indotto cambiamenti notevoli nei consumi e nelle abitudini alimentari legate anche all’evoluzione socioeconomica del sistema post-industriale, già largamente diffuso ad esempio negli Stati Uniti e nel Nord Europa. Le nuove richieste dei consumatori da un lato, ma anche le restrizioni imposte dai regolamenti comunitari, oltre al blocco economico, rendono l’evoluzione tecnologica e l’incremento della competenza globale fattori decisivi sia per le grandi imprese che per quelle medio piccole. "In particolare – spiega ancora Marangoni – l’Università di Bologna, che ha una sede a Buenos Aires, sta svolgendo da anni, fungendo da catalizzatore e sta lavorando attivamente anche con la Regione Emilia- Romagna".

Già nel 2000 l’Università ha avvitato un programma di interscambio fra i paesi dell’America Latina, con particolare riferimento ad Argentina, Brasile e Cile. Quest’anno è nata poi l’idea di un master in frutticoltura, realizzato in collaborazione tra la Facoltà di Agraria, la sede di Buenos Aires, la Regione Emilia Romagna, l’Istituto Nacional de Tecnologia Agropecuaria (INTA), le Provincie di Neuquen e di Rio Negro, e l’Università del Comahue.

Distanze tra i due paesi, anzi tra i due emisferi, superate con successo, come dimostra la cronaca di uno degli incontri per l’avvio delle lezioni del master, ovvero una videoconferenza tra Bologna e Buenos Aires. "Compito gradito è quello di aprire questo collegamento – ha detto il Rettore Pier Ugo Calzolari, seduto accanto al Responsabile della Sede argentina , il prof. Giorgio Alberti, ai docenti di Agraria e rapresentanti della nostra Regione e del Servizio ortofrutticolo (CSO) dottor Trentini  - tra l’Università di Bologna e la nostra sorella argentina". Un altro fecondo collegamento come ha ribadito il Presidente dell’INTA, dottor Daniel Minon, ricordando come alla base di qualità e sicurezza alimentare debba esserci la scrupolosa formazione di chi vi lavora. Il saluto della Facoltà lo ha portato il Preside Andrea Segrè che ha avuto modo, tra l’altro, di porre l’attenzione sull’importanza dell’internazionalizzazione non solo per Agraria, ma anche per l’intero Ateneo.
 
Il Master, della durata di 18 mesi, si terrà presso la stazione dell’INTA di General Roçha e presso la sede dell’Universita’ Comahue a Neuquen è iniziato oggi con la parte propedeutica e i primi Docenti italiani andranno in luglio. Il master è iniziato in maggio per l’opportunità di seguire il ciclo vegeto-produttivo delle piante da frutto e dei campi sperimentali esistenti, tenendo presente che ora sono finite le raccolte e le piante sono all’entrata in riposo invernale. Le materie insegnate vanno dallo studio dell’interazione della pianta e del suolo all’evoluzione del packaging dei prodotti frutticoli, dal miglioramento genetico alle norme legislative riguardanti i disciplinari di produzione integrata e biologica, nonché la sicurezza alimentare e tracciabilità dei prodotti.


L’organizzazione del Master è spettata  congiuntamente all’Università di Bologna  e all’INTA sulla base delle richieste e delle necessità argentine e, in particolare, di quelle formulate dagli Enti di sperimentazione e dalle Associazioni di produttori. Il programma di lavoro tiene presente anche alcune convenzioni esistenti fra Enti della Regione Emilia-Romagna e la comunità della Provincia del Rio Negro, come ad esempio Villa Regina.  Per quanto riguarda il finanziamento, il Master ha il supporto delle Province di Rio Negro e Neuquen ed e’ richiesta una compartecipazione della Regione Emilia-Romagna, sia diretta che attraverso gli Enti ad essa collegata.

Con il Master l'Università si propone di estendere la propria esperienza dall'Argentina e all'America Latina con l'obiettivo di contribuire allo sviluppo di paesi che hanno uno stretto vincolo con l'Italia grazie anche alle forti immigrazioni avvvenute nel passato.