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Non solo dive: pioniere del cinema italiano

Una retrospettiva al Lumière (dal 2 al 15 dicembre) e un convegno internazionale (dal 14 al 16) per riportare alla luce il ruolo di numerose donne che riuscirono a ritagliarsi una professione nell’industria italiana del cinema muto.
Donne

Nomi come quello di Elvira Notari, Giulia Rizzotto, Elettra Raggio, Valentina Frascaroli, Lea Giunchi. Protagoniste di una storia, quella del cinema degli albori, in cui le donne non vestivano solo i panni delle dive ma anche di registe, produttrici, sceneggiatrici, montatrici e persino comiche e stuntwomen.

"Un progetto di ricerca in corso da alcuni anni – spiega la curatrice Monica Dall’Asta  -che mira a ricostruire le storie di donne autorevoli e decise che, sfidando i pregiudizi del loro tempo, si cimentarono nella difficile impresa di conquistare uno spazio di agibilità professionale all’interno di un’industria in via di formazione". Prima che si facesse strada, complice anche l’avvento del fascismo, la maschilizzazione.

"Fili che connettono l’attività femminile nel cinema con l’irrompere sulla scena del movimento delle suffragette" – ha ricordato il Sottosegretario del Ministero per i Beni e le attività culturali Elena Montecchi ricordando, tra l'altro, il "sostegno non solo finanziario, ma anche negli obiettivi" che il Ministero ha voluto dare al progetto: "importante capitolo per la ricostruzione dell’apporto dato dalle donne alla cultura del Paese".

Progetto che ha visto "spendersi con entusiasmo", assieme all’Università, anche la Cineteca Nazionale e la Cineteca e gli archivi non filmici del Comune di Bologna, l’Associazione Orlando, la Biblioteca Italiana delle Donne, l'Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema, Circola Alice Guy, Women’s Film History International, e che ha il patrocinio degli Assessorati alla Cultura della Provincia di Bologna e della Regione Emilia-Romagna.

La manifestazione si inquadra nel progetto di ricerca internazionale Women Film Pioneers, dedicato a ricostruire la storia e le motivazioni della "tranquilla invasione" delle donne nell'industria cinematografica del periodo muto, fenomeno interessante non solo nell’ottica degli studi sul cinema ma anche a soprattutto dal punto di vista della storia sociale.

Con questo progetto si vuole infatti contribuire alla formazione di una memoria sociale femminile, nella convinzione che la valorizzazione di modelli positivi di donne dinamiche e intraprendenti possa ancora oggi fungere da stimolo  all’iniziativa femminile nel settore culturale.


Da un lato, dunque, la retrospettiva dal 2 al 15 dicembre al cinema Lumière (via Azzo Gardino 65) che presenta una trentina di pellicole rare del cinema muto concentrate in dieci serate di proiezioni, con accompagnamento dal vivo del Maestro Marco Dal Pane. La rassegna permetterà di scoprire le rare tracce ancora visibili del lavoro delle prime cineaste italiane. Donne registe (come Elvira Notari, Elvira Giallanella, Giulia Rizzotto), sceneggiatrici (Cenere e L’atleta fantasma, scritti rispettivamente da Eleonora Duse e Renée de Liot) e produttrici (Morte che assolve, prodotto e interpretato da Elettra Raggio), ma anche attrici comiche (come Gigetta Morano, Lea Giunchi, Nilde Baracchi e Valentina Frascaroli) e perfino forzute (Astrea). I ‘pezzi forti’ della rassegna sono riservati alle due serate conclusive, venerdì 14 e sabato 15 dicembre dalle ore 22, con la presentazione di due pellicole restaurate per l’occasione dal Centro Sperimentale di Cinematografia (SCS) – Cineteca Nazionale e dall’Associazione Orlando, con il concorso del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per il Cinema: Umanità di Elvira Giallanella, è una scoperta assoluta, un film pacifista del 1919, interpretato da bambini, che permetterà di riscoprire una figura di donna regista e produttrice tanto misteriosa quanto intrigante. Poi un film-culto del cinema al femminile: ‘A santanotte, di Elvira Notari, rutilante melodramma napoletano del 1921 restituito allo splendore dei suoi colori originali grazie al restauro digitale, eseguito presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna e reso possibile dalla collaborazione della George Eastman House di Rochester. La rassegna prevede inoltre (lo stesso venerdì 14 dicembre a seguire dopo Umanità) la proiezione in anteprima di un terzo restauro realizzato da CSC-Cineteca Nazionale: Leonardo da Vinci, di Mario Corsi e Giulia Rizzotto (1919), primo film italiano dedicato alla figura del grande inventore.

L’intera retrospettiva sarà replicata nella primavera 2008 a Roma e a Cagliari.

(Biglietteria del Cinema Lumière, via Azzo Gardino 65 per Informazioni tel.051.2195311).


Il Convegno internazionale, invece,  a ingresso libero, il 14, 15 e 16 dicembre nell’Aula Magna del Convento di Santa Cristina (via del Piombo, 5) intende portare alla luce le biografie delle tante donne che, in modi differenti e con maggiore o minore successo, furono attive nell’industria cinematografica italiana del periodo muto: da registe come Elvira Notari, Elvira Giallanella, Elettra Raggio, a professioniste come Frieda Klug e Esterina Zuccarone, attive nel campo della distribuzione e del montaggio, alle stesse grandi dive che, come Eleonora Duse e Francesca Bertini, si batterono per imporre le proprie scelte nella messa in scena dei loro film, fino alle tante attrici comiche, alle atlete e perfino alle "forzute" (come Astrea) che contribuirono a rigenerare il nostro cinema con figure femminili ben lontane dallo stereotipo decadente della femme fatale. 

(per informazioni sul convegno: Associazione Orlando tel.051.4299409)