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Unibo ha presentato il proprio Piano strategico triennale a Unindustria

Il Consiglio direttivo di Unindustria (l’associazione delle imprese industriali bolognesi) ha incontrato, martedì 8 aprile, l’Università. In occasione della prima revisione del Piano Strategico Triennale 2007/09, il Rettore ha chiesto al Presidente di Unindustria, Gaetano Maccaferri, di presentare il Piano all’industria bolognese.
osservatorio

L’invito è arrivato immediatamente. "D’altra parte – dice Rettore – come si può pensare che l’Alma Mater faccia i suoi piani senza interloquire con uno stakeholder importante come il sistema industriale"?

Il Rettore si è presentato con un piccolo staff formato da Ines Fabbro (Direttore Amministrativo), Alice Corradi (Dirigente del Controllo di gestione), Bruno Quarta (Dirigente della Ricerca) e Marco Depolo (Prorettore che ha coordinato il Piano Strategico triennale).

L’incontro è stato centrato sui principali punti di interesse comune, che il Rettore ha indicato nel suo intervento introduttivo nella ricerca e nell’internazionalizzazione. "I dati parlano- ha detto il Rettore -lo sviluppo del nostro carattere internazionale è evidente nel numero di programmi e di progetti internazionali, anche nei settori di punta come con Cina e India, di studenti che vengono dall’estero e di nostri studenti che passano un periodo di studio in altri Paesi".

"Le gravissime carenze di finanziamento non ci fermano -ha continuato il Rettore - anche se ci stanno costringendo a misure draconiane di contenimento della spesa. Abbiamo scelto, coerentemente al nostro Piano strategico triennale, di non tagliare la ricerca perché quella è la nostra linfa vitale, la sola che può alimentare anche la buona didattica, quella capace di attrarre gli studenti migliori".

Subito dopo il Prorettore Marco Depolo ha esposto i punti salienti del Piano. In particolare la ricerca, nei due punti di snodo con l’internazionalizzazione da un lato, e il trasferimento di conoscenze dall’altro. Benché in parte globalmente noti, hanno colpito i dati sul grande incremento dei finanziamenti europei ottenuti da Alma Mater e la sua presenza in 28 delle 34 piattaforme tecnologiche europee. Ma è stato il sistema di trasferimento della conoscenza e i suoi meccanismi operativi che hanno destato il maggiore interesse in sala. Bruno Quarta ha descritto struttura e funzionamento delle nuove strutture dedicate, come i Joint Research Laboratories e i Centri di Interfaccia. I Joint Research Laboratories sono lo strumento per partnership strategiche di ricerca tra soggetti industriali e i dipartimenti dell’ateneo. I Centri di Interfaccia sono strutture agili e flessibili per facilitare il knowledge transfer tra il mondo produttivo e il mondo della ricerca universitaria. Sono due esempi dell’innovazione dell’Alma Mater nel campo dell’organizzazione della ricerca, che appaiono capaci di colmare ritardi storici nel collegamento tra ricerca, ricerca applicata e produzione.


Lo sviluppo strategico della ricerca nel nostro territorio è stato un altro tema affrontato nella discussione. Come ha detto il Rettore, "Il ruolo degli enti politici territoriali è in questo campo fondamentale. L’Alma Mater lo sa e collabora, a tutti i livelli, con le amministrazioni pubbliche e gli enti privati per la costruzione di una forte rete di relazioni che sappia sostenere al meglio il trasferimento della conoscenza."