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Centro Studi "La permanenza del Classico"

Tornano nel mese di maggio, precedute da un 'prologo' sabato 19 aprile, le serate promosse dal Centro Studi "La permanenza del Classico": da Omero a Seneca, da Platone ad Agostino, le parole dei grandi autori dell'antichità, si affiancheranno alle riflessioni di protagonisti della cultura come Umberto Eco, Massimo Cacciari, Gianfranco Ravasi
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Il mondo di oggi e il pensiero di ieri uniti dalla forza e dalla continua attualità dei testi classici. Torna per il settimo anno consecutivo il ciclo di lezioni e letture promosso dal Centro Studi "La permanenza del Classico" dell'Università di Bologna. All'Aula Magna di Santa Lucia, quattro appuntamenti dall'8 al 29 maggio, preceduti da un 'prologo' in programma nella mattinata di sabato 19 aprile, racchiusi dal tema comune "Elogio della politica". "Un titolo forse provocatorio, forse ironico - dice il prof. Ivano Dionigi, direttore del Centro Studi - ma certo relativo a un argomento che ci sembrava doveroso trattare".

La struttura degli incontri è quella ormai consolidata: una lezione affidata a illustri protagonisti della cultura contemporanea, accademici, intellettuali, cui si affiancheranno le parole di grandi autori della classicità affidate a noti attori del cinema e del teatro italiani. Anche quest'anno il programma vede nomi di primo piano tanto tra gli studiosi, da Umberto Eco a Massimo Cacciari, da Daniele Del Giudice a Gianfranco Ravasi (protagonista del 'prologo' del 19 aprile), quanto tra gli attori, da Toni Servillo a Monica Guerritore, da Elisabetta Pozzi a Claudio Longhi. "Tanti nomi importanti che ci inorgoglisce siano felici di partecipare, - continua il prof. Dionigi - ma i veri protagonisti restano i testi: la parola classica è più potente di quella dei testi contemporanei". Ci sono tutti, Omero, Platone, Aristotele, Seneca, Cicerone, Virgilio, Agostino e tanti altri. "Testi in cui possiamo ritrovare codici concettuali e linguistici che non si fermavano solo all'hic et nunc ma che ancora oggi si rivelano nella loro attualità".

Un appuntamento, quello con le letture de "La permanenza del Classico", che ha conosciuto nel corso degli anni un successo crescente, diventando un evento di richiamo anche per moltissimi giovani studenti delle scuole e dell'Università. Un successo legato alla formula delle serate, concentrata sul momento della lettura pubblica dei testi. "Si percepisce fortissima - racconta il Rettore Pier Ugo Calzolari - la nostalgia per la bella prosa, per le parole composte elegantemente. Nasce un comune senso di stupore di fronte a questi testi nel momento in cui vengono pronunciati in lingua, come se qualche cosa del nucleo emozionale dell'opera letteraria o poetica possa bucare la superficie dura e compatta della lingua. E' la scoperta del teatro: essere insieme e pensare insieme a cose alte".

La scoperta e la riscoperta dei grandi autori della classicità diventa allora un momento fondamentale non solo per conoscere il proprio passato, le proprie radici, ma per capire anche il presente e per guardare con sicurezza al futuro. "C'è un proverbio russo che mi piace ricordare, - continua il Rettore - dice: 'Se non guardi al tuo futuro perdi un occhio, se non guardi al tuo passato li perdi entrambi'. Oggi c'è una distrazione diffusa nei riguardi dell'identità fondata sulla letteratura classica che è invece fortissima e ineliminabile. Ma questo paese non può più salvarsi solo puntando sulle tecnologie, non può isolarsi dal proprio passato o perderebbe entrambi gli occhi".

Il ciclo di incontri, che come di consuetudine si terrà nel corso del mese di maggio, sarà quest'anno introdotto da un evento particolare previsto per sabato 19 aprile, alle ore 11, nell'Aula Magna di Santa Lucia: la lectio magistralis "Date a Cesare quel che è di Cesare", tenuta dal presidente del Pontificio Consiglio della Cultura Gianfranco Ravasi, accompagnata da letture di testi dell'Antico e del Nuovo Testamento interpretati da Roberto Herlitzka.

I tradizionali appuntamenti serali (ore 21) saranno invece inaugurati giovedì 8 maggio, con Massimo Cacciari e Ivano Dionigi a discutere sul tema "Otium, negotium. Politica e antipolitica", accompagnati dalle letture interpretate da Toni Servillo. La seconda serata, giovedì 15, intitolata "Hospes, hostis. Costruire il nemico" vedrà Umberto Eco parlare della creazione di nemici immaginari da parte della "cattiva politica". I testi saranno affidati alla lettura di Marco Baliani ed Elisabetta Pozzi.

L'appuntamento successivo, giovedì 22 maggio, avrà per tema "Urbs, civitas. Spazio urbano e spazio politico" vedrà la presenza di Daniele Del Giudice e Vittorio Gregotti e l'interpretazione degli autori classici da parte di Monica Guerritore e Massimo Popolizio. "Religio civilis. Profezia e lauicità" è, infine, il titolo dell'ultima serata, giovedì 29, durante la quale dialogheranno Enzo Bianchi e Gustavo Zagrebelsky, accompagnati dalle letture di Umberto Orsini e Valentina Sperlì.

Tutti gli incontri saranno realizzati con la regia di Claudio Longhi e potranno essere visti anche in streaming dal sito web del Centro Studi.

L'ingresso all'incontro di sabato 19 aprile è gratuito fino ad esaurimento posti. Per le quattro serate di maggio l'ingresso è invece a inviti, distribuiti fino ad esaurimento il martedì e il mercoledì precedenti ogni appuntamento, dalle 17 alle 19, presso il Centro Studi "La permanenza del Classico" - Dipartimento di Filologia Classica e Medievale (Via Zamboni, 32).