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Pais Italia. Le foto di Rodrigo Pais dal 1955 al 1960 in mostra a Forlì

Un’esposizione degli scatti del fotoreporter, che per anni ha lavorato per Paese sera e Unità, raccontano l’Italia del boom economico. Dal 19 aprile al 22 giungo alla Sala delle Esposizioni della Fondazione Cassa di Risparmi di Forlì (Corso Garibaldi 45). Il fondo fotografico, tutelato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, è ora di patrimonio dell’Università.
foto di Pais Più di 360.000 negativi in bianco e nero custoditi in 98 scatole di cartone e altre 58 scatole con 8.500 stampe, sempre in bianco e nero. E ancora circa 6.000 diapositive e negativi a colori in altre 17 scatole. Il tutto descritto in quasi 20 quadernoni. E’ l’Italia, dal 1955 al 1998, vista dagli occhi di Rodrigo Pais. Un’importantissima ricostruzione storica dell’ultimo secolo, una testimonianza unica e particolare che il pro Rettore Guido Gambetta ha deciso di acquistare, poco prima della scomparsa del fotografo, e di donare in comodato gratuito all’Università.

"Ho conosciuto personalmente Rodrigo Pais nel novembre 1988, in occasione del viaggio in Italia di Alexander Dubcek, quando preparò un ampio servizio fotografico sulla sua visita a Roma – racconta Guido Gambetta -. Sono stato subito colpito dalla qualità del suo lavoro e successivamente ho scoperto che durante la sua lunga carriera aveva costruito un archivio fotografico di più di 360.000 negativi, catalogati sia cronologicamente che per nomi ed argomenti".

"Assieme a Salvatore Mirabella, a cui è affidata, tra l’altro, la curatela del fondo, donato ora all’Università – prosegue il pro Rettore - abbiamo ora deciso di esporre una prima parte delle opere di Pais, quelle dal 1955 al 1960 che documentano un’Italia che si accinge ad affrontare il periodo del cosiddetto boom economico, uscendo dalla seconda guerra mondiale".

"Quello che Pais ci ha lasciato in eredità -spiega Salvatore Mirabella, curatore della mostra - è una vasta, preziosa e originale informazione visiva. Purtroppo (se ne hanno continue conferme) siamo ancora e sempre un paese in cui alla fotografia è negata ogni funzione informativa autonoma. Nel panorama editoriale italiano la fotografia è sempre subalterna all’informazione scritta. Ciò ha origini lontane, rintracciabili forse nell’estetica crociana e nel suo concetto di base: l’intuizione. La fotografia se ha qualcosa di artistico lo deve in parte all’intuizione del fotografo, alla sua bravura nel cogliere l’attimo, il curioso, il pittoresco. Poche le storiche eccezioni: Leo Longanesi con Omnibus, Alberto Mondadori con il Tempo, Pannunzio con il Mondo, Mondadori con Epoca, Arrigo Benedetti con l’Espresso. E inoltre, per fortuna, si muovono anche le varie soprintendenze dei beni culturali e archivistici che considerano ormai da tempo la fotografia, a tutti gli effetti, come documento da tutelare e preservare".

"Per questa esposizione – prosegue Mirabella - abbiamo optato per una esposizione cronologica delle foto. Secondo noi questa scelta riflette meglio lo svolgersi del lavoro fotografico di Pais: in uno stesso giorno poteva passare dallo sciopero degli autobus alla conferenza stampa di Alfred Hitchcock, dal tugurio sulla Tuscolana ai ricevimenti sfarzosi dei nobili, dal generale Montgomery a "Renato er Ciccione", dalle attrici famose alle raccoglitrici di olive".

Quella che resterà esposta presso la Sala delle Esposizioni della Fondazione Cassa di Risparmi di Forlì (Corso Garibaldi 45), fino al 22 giugno è solo la prima delle mostre in programma. "La prossima – anticipa Gambetta - sarà sul 1968. Importantissimo a questo proposito il contributo di documentazione di Pais sui fatti, ad esempio, di Valle Giulia. Proprio queste foto ci sono state recentemente richieste dalla Facoltà di Architettura della Sapienza per un’ esposizione sul 68. E, un’altra curiosità, anche Michele Placido che sta lavorando ad un film sul 68 dal titolo "Il grande sogno",  ha girato delle riprese con le nostre foto di Pais ".

E’ possibile visitare l’esposizione dal martedì al venerdì dalle 17 alle 19,30, il week end dalle 10 alle 18.