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A Ravenna si parla di memoria energetica ovvero di "eMergia"

Arrivano da Brasile, Australia, Stati Uniti, Lituania e Francia, oltre che dall’Italia, i ventotto partecipanti alla "Terza Scuola Avanzata di eMergia e sistemi complessi" che si tiene in questi giorni a Ravenna (fino al 7 giugno) presso i laboratori di Scienze Ambientali di via Sant’Alberto 163.
Scuola

L’energia scorre e si trasforma continuamente: sole, vento, geotermia e maree, prima di tutto, poi produzione primaria e secondaria (ovvero la catena nutrizionale), poi, con tempi geologici, immensi giacimenti di idrocarburi e infine l’uomo che appoggiandosi su questi flussi di energia ha fondato le sue società. Dentro le società, i percorsi di trasformazione dell’energia, quasi completamente guidati dall’uomo, si sono amplificati e moltiplicati. Alcuni di questi percorsi non sono convenienti: si scontrano con i limiti di disponibilità del pianeta e stanno diventando costosi sia sul piano finanziario che su quello ambientale. Altre vie si stanno aprendo: usare meglio le energie primitive (sole, vento...), ridurre gli sprechi, usare gli scarti, usare percorsi ad alta prestazione. L’unico modo per valutare se ci stiamo appoggiando su una buona "piramide energetica" è cercare di risalire all’origine della produzione delle fonti energetiche e dei materiali, e comprendere se i processi sono efficienti, quanta energia abbiamo speso per produrre energia e materiali qualitativamente più alti e se questo, in fin dei conti, sul lungo e medio periodo ci conviene. Quanta energia ha permesso a una lampadina da 60W di accendersi? Conviene produrre energia con il biodiesel? È meglio produrre energia dai rifiuti? Intrappolare vento e sole è sempre conveniente? Quanto costa la produzione di cibo? In altre parole, più importante dell’energia è la "memoria dell’energia", in una parola eMergia appunto, concetto inventato dal grande ecologo dei sistemi Howard T. Odum nel 1983.

Si parla di eMergia, vale a dire del concetto di memoria dei processi energetici che stanno alla base della nostra società, in questi giorni a Ravenna.

La scuola è diretta dal professor Mark Brown del Dipartimento d’Ingegneria Ambientale dell’Università della Florida (Usa), il maggiore erede intellettuale del più grande scienziato mondiale dell’ecologia dei sistemi, Howard T. Odum, scomparso nel 2002. Il comitato scientifico internazionale è composto anche dal professor Torbjorn Rydberg, dell’Università di Agraria di Uppsala (Svezia) e dal professor Sergio Ulgiati del Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università Parthenope di Napoli. Tra gli obiettivi di questo corso avanzato, rivolto a ricercatori e studenti di dottorato con una solida base di scienze ambientali, ingegneria ambientale ed ecologia dei sistemi, ci sono l’analisi e la valutazione dei processi di produzione di materiali ed energia attraverso la conversione in unità energetiche di base ("sintesi eMergetica").

Particolare attenzione viene dedicata ai processi di trasformazione di natura agricola e alla produzione di biomasse vegetali; vengono inoltre trattati gli aspetti economici e la comparazione con altri approcci per arrivare alla creazione di modelli per i sistemi.

Ulteriori informazioni: http://g5.ambra.unibo.it/Emergy08.