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La sessualità negli animali spiegata su Scienza Giovane

Il sito di divulgazione ed aggiornamento su temi di attualità scientifica e tecnologica pubblica un nuovo approfondimento, curato da Franca Scanabissi e Barbara Poli: "Perché maschio? Perché femmina? La sessualità negli animali"
Leoni

Scienza Giovane, il sito web di divulgazione scientifica e tecnologica per gli studenti delle scuole superiori (ma anche universitari), regala un nuovo approfondimento. "Perché maschio? Perché femmina? La sessualità negli animali" è il tema al centro della ricerca curata da Franca Scanabissi e Barbara Poli, sviluppata come di consueto in una serie di pagine illustrate, corredate di dizionario tematico, e conclusa da alcune "Domande & Risposte", tra approfondimenti e curiosità.

"L'articolo - dice Franca Scanabissi, docente al Dipartimento di Biologia Evoluzionistica Sperimentale - spiega che cosa si intende scientificamente per sessualità. Partendo dai caretteri sessuali primari, fino a raccontare i processi ereditari e i casi eccezionali. Inoltre si spiega anche perché vengono condotti studi sulla sessualità e quale sia il significato di queste ricerche".

Il percorso di approfondimento parte da una pagina generale e introduttiva su "Cosa significa essere maschio o femmina", per entrare rapidamente nello specifico spiegando, con illustrazioni e immagini al microscopio, la natura e il ruolo dei gameti maschili e femminili. Poi un passo indietro, attraverso le tappe principali della teoria cellulare, a partire da un evento fondamentale per l'evoluzione della scienza moderna: la nascita del microscopio.

La seconda metà della ricerca si apre illustrando il "Significato evolutivo della sessualità" e continua spiegando alcuni "Casi particolari della riproduzione sessuata", dalla partogenesi alla androdioeicia. L'ultima pagina prima dello spazio lasciato alle "Domande & Risposte" racconta infine delle motivazioni e dei vantaggi nel compiere studi sulla sessualità nelle specie animali. Il Dipartimento di Biologia dell'Università di Bologna, ad esempio, studia la sessualtà nei Crostacei Branchiopodi Notostraci e nei Concostraci: animali probabilmente già esistenti 200 milioni di anni fa e per questo considerati come veri e propri fossili viventi, contraddistinti dalla capacità di colonizzare habitat estremi.