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Elezione degli Organi accademici: una lettera del Rettore

Il Rettore Calzolari scrive un messaggio al personale sulle modalità di voto degli organi accademici
Rettore

Cari colleghi,
alcuni stanno lamentandosi del ritardo con il quale andremo alle elezioni per gli OO.AA. Questo ritardo non piace a nessuno, ma è sorprendente che tra coloro che se ne lamentano ci siano gli stessi che lo hanno provocato, opponendo il ricorso al T.A.R. dell’Emilia Romagna.

Va ristabilita la verità, ricordando tre punti principali.

1) Il ritardo consegue direttamente dal ricorso che è stato presentato.
L’invito del T.A.R. dell’Emilia Romagna a eseguire le votazioni con seggi elettronici richiede infatti la completa riprogettazione delle modalità di voto. Ciò che era stato predisposto dall’Ateneo non risulta più immediatamente riutilizzabile per ottemperare a tale autorevole invito senza creare le condizioni proprie del seggio, ossia: l’identificazione del votante ad opera della commissione di seggio e la cabina elettorale isolata, benché basata su una applicazione per sua natura non isolata perché accessibile da qualunque punto della rete Internet. La nuova progettazione deve consentire di realizzare queste due condizioni usando la tecnologia delle reti e modificando il software utilizzato.

In una parola, il sistema da noi a suo tempo progettato – quello del voto da qualsiasi postazione Internet - non è convertibile nel sistema di voto nei seggi senza una ulteriore progettazione, realizzazione e prova.

Naturalmente poi la nuova modalità di voto richiede anche l’ulteriore sforzo organizzativo per l’allestimento fisico dei seggi, la costituzione delle commissioni di seggio, la produzione del materiale di seggio.

2) Il ricorso al Consiglio di Stato rappresenta la doverosa difesa di una decisione del Senato Accademico (all’unanimità, il 17 giugno 2008) e del Consiglio di Amministrazione (con nessun voto contrario ed una astensione il 23 giugno 2008), che hanno approvato il nostro sistema di voto elettronico con i grandi vantaggi che presenta in termini di fluidità delle procedure e soprattutto di partecipazione al voto. Siamo un grande Ateneo, non solo diffuso sul territorio ma con centinaia di colleghi quotidianamente impegnati nel loro lavoro in sedi lontane in Italia e all’estero.

3) L’Ateneo ha subito un danno grave in seguito al ricorso presentato. Tale danno, che pure è derivato dall’esercizio di un diritto legittimo, resta comunque l’effetto dell’azione di chi ha disconosciuto le decisioni degli OO.AA. Il ricorso al Consiglio di Stato ha il senso di proteggere da tale danno il buon funzionamento dell’Ateneo: basti pensare alla necessità di procedere con la prorogatio degli OO.AA, alle risorse supplementari da investire in un sistema alternativo di voto, alle normali attività di funzionamento rallentate o sospese nello sforzo di dedicarsi a minimizzare il ritardo – comunque ingente – delle elezioni. Confortati dal parere dell’Avvocatura dello Stato, confidiamo che il Consiglio di Stato decida rapidamente e favorevolmente sul ricorso. Nel frattempo, su mia disposizione gli uffici stanno facendo l’impossibile perché si possa riuscire a votare entro il mese di novembre.

Non vorrei occuparmi infine di chi ha indirettamente e impropriamente messo in relazione il rinvio delle elezioni con la conseguente necessaria pausa della discussione in seduta congiunta di S.A. e CdA sullo Statuto: mi limito a ricordare che, se mai sono stato criticato, è stato per il mio invito a proseguire nei lavori con la massima celerità possibile.

Vi porgo i miei più cordiali saluti,


Pier Ugo Calzolari