Cari Colleghi,
venerdì scorso in Aula Magna l'Ateneo ha dimostrato ancora una volta quale straordinario luogo di confronto possa essere l'università, anche in momenti in cui le posizioni possono essere distanti e le opzioni sul futuro discordanti. Credo dobbiamo esserne giustamente soddisfatti.
Il 30 ottobre organizzazioni e gruppi hanno annunciato di voler manifestare il proprio pensiero sui provvedimenti che riguardano l'università italiana. Ho detto da tempo la nostra preoccupazione per il modo in cui tali provvedimenti sono stati presi. Ho anche più volte affermato che l'università come istituzione non può decretare di sospendere la propria missione principale, la didattica.
Ritengo che dobbiamo continuare in altri modi a manifestare la nostra preoccupazione e a spiegare perché i tagli indiscriminati che si preparano avranno effetti gravissimi.
Intendo proporre ai Presidi di fare in modo che, nella giornata del 30 ottobre, le Facoltà si rendano disponibili a proseguire e ampliare il dibattito iniziato venerdì scorso in S. Lucia. Ciascuna Facoltà potrà farlo nei modi che meglio rispecchiano le sue caratteristiche specifiche.
E' stato anche chiesto da alcuni di sottolineare la gravità del momento non tenendo la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico. E' a mio avviso un errore, da molti punti di vista: è l'occasione per essere ascoltati da un pubblico più vasto e abbiamo il dovere di esporre le nostre riflessioni sul futuro.
Penso invece che l'inaugurazione dell'anno accademico del prossimo 29 novembre debba svolgersi ma con modalità speciali, perché speciale è il momento che stiamo attraversando come università italiana.
Intendo acquisire su questo tema il parere del Senato Accademico nella prossima seduta di martedì 4 novembre.
Con i migliori saluti
Pier Ugo Calzolari