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Anteprima per "Memory Zone 1968"

Le origini, l’attualità e l’eredità della Primavera cecoslovacca sono il tema di un documentario, realizzato interamente dall’Alma Mater. Alla proiezione, martedì 24 febbraio all’Auditorium DMS, saranno presenti Guido Gambetta, Stefano Bianchini, Pierluigi Stefanini e Salvatore Mirabella.
cover memory zone

Filmati di repertorio degli anni Sessanta in Cecoslovacchia. Immagini delle celebrazioni dell’agosto del 2008 a Praga e Bratislava, in ricordo dell’invasione sovietica. E ancora numerose interviste a personalità della cultura, della politica e a testimoni dell’epoca. Dal semiologo Umberto Eco allo storico e amico di Dubcek Luciano Antonetti, dal politologo Ivan Laluha al ministro Cestmir Cisar. Poi lo scenografo Jindrich Santar, il pittore Milan Luluha, il pedagogo Zdenek Pinc e molti altri. Il documentario, interamente realizzato dall’Alma Mater, verrà proiettato in anteprima martedì 24 febbraio all’Auditorium DMS, di via Azzo Gardino 65 alle ore 17,30.

"Il primo gennaio 2009 la Repubblica Ceca ha assunto la presidenza della Unione Europea- spiega il prof. Giudo Gambetta - Lo stesso giorno la Repubblica Slovacca è entrata nell’euro. Sono i primi paesi dell’ex Patto di Varsavia a raggiungere questi importanti risultati. Due paesi che si sono separati consensualmente e pacificamente nel 1993 dopo aver vissuto insieme dal 1918 alterne vicende segnate dalla fine della seconda guerra mondiale che affidò la Cecoslovacchia al blocco sovietico. Una situazione male sopportata dagli intellettuali e dalla maggioranza della popolazione e che sfociò nel 1968 nel tentativo di Alexander Dubček di introdurre un socialismo dal volto umano. Tentativo stroncato il 21 agosto dello stesso anno dalle truppe del Patto di Varsavia".

"Un tentativo – prosegue il Prorettore- che merita di essere ricordato perché ha ancora tanto da insegnarci. Così come è giusto sottolineare il ruolo che ha avuto l’Università di Bologna nella successiva riabilitazione politica di Alexander Dubcek e nel contribuire quindi alla costruzione della "casa comune europea".

Il documentario, dalla durata di 35 minuti, è stato girato in tre nazioni: Italia, Repubblica Ceca e Slovacchia e si è avvalso del contributo di giornalisti, storici, interpreti e docenti. In particolare, è doveroso ricordare Claudio Buttazzo, Rastislav Bartakovic e Dagmar Roberts.

"Personalmente credo che il 68 cecoslovacco sia stato, a distanza di tempo, ben più importante e più fertile di quello del ricco e opulento occidente. – spiega Salvatore Mirabella. - Basterà citare un solo slogan, di voga in quel tempo in Italia, nel Movimento Studentesco, per cogliere tutta l’assurdità, a quarant’anni di distanza, di estreme e irrazionali scelte ideologiche: ‘Se i riformisti sono per Dubcek, noi siamo per Mao e Stalin’. Anche noi, in Italia, dovremmo quindi coltivare delle Memory Zone e non soltanto mitizzare determinati avvenimenti. Una di queste piccole zone per meglio capire e capirsi è qui vicino, a Rimini, dove, quarant’anni fa, un’assemblea di studenti, raccoltasi per ricordare il sacrificio di Jan Palach, fu interrotta con bordate di fischi, urla, invettive e il lancio di uova e fialette puzzolenti da parte degli aderenti al Movimento Studentesco.Memory Zone 68, quindi per dare voce a differenti punti di vista sul quel periodo cruciale e per tentare di offrire ad ognuno delle interpretazioni pacate e con un minimo comune denominatore di equilibrio".