È solo una curiosa coincidenza che due ingredienti fondamentali della fisica quantistica, numeri complessi e probabilità, siano entrambi frutto del Rinascimento? Le "due culture", scientifica e umanistica, possono proseguire oggi l'antico dialogo tante volte interrotto? Che parte hanno avuto, in quel dialogo, tradizioni scientifiche non europee?
A questi e altri interrogativi suscitati dalle interferenze tre arte e scienza, è dedicata la rassegna "La realtà e il suo doppio. Simmetrie prospettiche e numeri complessi tra Rinascimento e fisica quantistica", che si apre mercoledì 25 febbraio alle 15,30, nella cornice dell'Aula Magna dell'Accademia di Belle Arti (Via Delle Belle Arti, 54), con le prolusioni di Giuseppe Cambiano e Jean Dhombres su "Matematica e immaginazione: le origini greche".
L'immaginario, dimensione costitutiva delle scienze matematiche non meno che delle arti figurative, si propone come luogo d’incontro di nove appuntamenti nel corso dei quali, dal 25 febbraio al 6 maggio, un "umanista" e uno "scienziato" si confronteranno su un medesimo tema.
Il convegno e la mostra su "L’arte della scienza" (novembre 2009), insieme a una serie di pubblicazioni, completeranno le attività del progetto, vincitore del concorso di idee "ISA Topic 2009". Coordinato dai professori Annarita Angelini e Rossella Lupacchini (Dipartimento di Filosofia), il progetto è promosso dall'Istituto di Studi Avanzati dell'Università di Bologna, diretto dal professor Dario Braga.