Alla presenza di un folto pubblico, con un rappresentante dell’Associazione come moderatore, il dottor Luigi Delia, i professori Pier Paolo Donati e Maria Laura Lanzillo, entrambi del nostro Ateneo, hanno discusso del multiculturalismo, indagandone soprattutto i limiti nell’affrontare la questione dell’incontro fra culture diverse, così attuale oggi in Europa.
Donati ha sottolineato come l’individuo non possa essere trattato solo come membro di una cultura e come l’incontro tra culture non convenga che sia ridotto né alla contrattazione locale su alcune differenze, né fissando un’appartenenza rigida a gruppi che eventualmente trattano come gruppi, ma a un’interazione fra individui, formati in una e spesso in più culture, un’interazione fatta di aperture, rispetto, curiosità, critiche, dissenso. Il multiculturalismo invece riconosce tutte le culture mantenendole, ciascuna, molto chiusa e cercando di escludere ogni valutazione.
Lanzillo ha riportato l’impostazione multiculturalista alle origini del pensiero moderno e al suo modello costituzionalista, alla sua concezione della cittadinanza, che questa volta serve a definire, anziché il cittadino e la nazione, il gruppo culturale e l’appartenenza a questo. Un individuo oggi appartiene sempre a molti gruppi, ha affermato Lanzillo, o, come direbbe Erving Goffman, ha molte facce.
Ci vuole, hanno sottolineato entrambi i relatori, un altro modo di pensare la cittadinanza, che superi il tentativo di adattare a questa realtà il modello chiuso proposto dalla cultura europea e applicato negli stati nazionali e poi nell’epoca del colonialismo. L’incontro è stato chiuso da un discussione ricca di domande sofisticate di un pubblico evidentemente interessato e coinvolto.