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Nasce Studi Tributari Europei

E' online la prima rivista dell’Università di Bologna specificamente dedicata alla fiscalità europea
Nasce Studi Tributari Europei

È nata Studi Tributari Europei, la prima rivista informatica di fiscalità europea. Fino ad oggi mancava in Europa una rivista informatica che fosse dedicata esclusivamente al diritto tributario europeo. Un intento ambizioso, che nessuna delle riviste cartacee edite aveva voluto o potuto affrontare. La rivista Studi Tributari Europei riesce invece a combinare studi comparati ed esperienze comunitarie, concentrandosi in ogni numero su un aspetto specifico della fiscalità europea, secondo una programmazione editoriale che mira a coniugare la riflessione scientifica con l’attualità del diritto.

Già con il suo primo numero, Studi Tributari Europei dimostra la propria attualità: apre infatti un confronto, di diritto comparato e comunitario, sull’exit tax, la  tassazione nazionale di persone e società a seguito del loro cambio di residenza. Proprio nello stesso momento la Commissione europea ha iniziato la procedura d’infrazione nei confronti di ben quindici Stati membri, ritenendo le loro discipline di exit tax incompatibili con il diritto comunitario.

Nei numeri seguenti, che appariranno a cadenza semestrale, la rivista si occuperà dei principi comuni nella tassazione delle società in Europa; del rapporto tra diritto comunitario e diritto internazionale; della residenza fiscale nel diritto internazionale ed in quello comunitario. Tutte tematiche centrali nell’evoluzione sia del diritto tributario europeo sia della politica fiscale comunitaria.

La nuova rivista è curata dalla Scuola europea di alti studi tributari dell’Università di Bologna, beneficiando dell’esperienza decennale del corso di dottorato di ricerca in Diritto tributario europeo e dei risultati scientifici in esso ottenuti. Con questa rivista online, la Scuola vuole così contribuire ulteriormente alla formazione di un vero e proprio Diritto tributario europeo. Il metodo è quello sperimentato da anni proprio nelle attività del Dottorato: quello di integrare le esperienze tributarie nazionali con l’interpretazione e l’applicazione del diritto comunitario. Certamente una nuova frontiera per la ricerca nel Diritto tributario, ma anche un supporto indispensabile per l’attività istituzionale della Commissione europea e della Corte di Giustizia CE, come dimostra il contributo originale che il Commissario europeo alla fiscalità Lázsló Kovács ha voluto dare al primo numero della rivista.

Studi Tributari Europei si presenta come una pubblicazione aperta ai contributi ed alle esperienze di tutt’Europa, senza i limiti di spazio che impegnano le riviste cartacee. È una rivista libera che, nel suo contributo alla creazione di un Diritto tributario europeo, vuole riaffermare con impegno e consapevolezza l’ammonimento che l’Alma Mater perpetua con la sua storia: che scienza è libertà.

Una rivista che sfrutta ai fini scientifici la sua elevata informatizzazione, offrendo percorsi ipertestuali e di ricerca sicuramente innovativi. Una rivista che vuole ottenere la massima diffusione, grazie anche all’accesso gratuito, previa registrazione. Una rivista che vuole offrire anche la massima attualità, pubblicando continuamente gli aggiornamenti comparati e comunitari anche in riferimento a numeri che siano già in  archivio.

Per l’esito di questa rivista la Scuola europea di alti studi tributari ha saputo creare una direzione collegiale europea. Ha mobilitato studiosi europei, spagnoli, francesi, olandesi, con il compito non solo di programmare i vari numeri ma anche di selezionare effettivamente i contributi scientifici da pubblicare. La Scuola ha creato un collegamento stabile, attraverso un comitato editoriale, con le altre riviste che hanno maturato esperienza nella fiscalità europea. Ha raccolto attorno all’originale progetto una redazione di giovani ed appassionati collaboratori europei.

La rivista raggiunge gli studiosi, le biblioteche, le istituzioni di ogni parte del mondo, grazie a tre edizioni linguistiche. Oltre a quella italiana, online si possono consultare l’edizione inglese e quella spagnola. A queste si aggiungerà nel prossimo anno anche quella cinese.

Non resta che digitare l’indirizzo http://ste.seast.org, già conosciuto in tutto il mondo nel primo mese di apparizione della rivista: lo dimostra l’iscrizione di studiosi, funzionari delle amministrazioni finanziarie e della Commissione europea, professionisti del diritto e dell’economia, giudici tributari, biblioteche, istituzioni pubbliche e private, nazionali e comunitarie.