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La nuova Università: una esperienza da vivere

E’ stata depositata in Cassazione la proposta legislativa della Spisa, vincitrice del concorso MTV Tocca a noi. Ne parlano il responsabile scientifico del progetto il Prof. Marco Cammelli e il pro Rettore Paola Monari
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Un progetto di riforma dell’Università che parte da chi l’università la vive da dentro: gli studenti. Dopo un percorso durato oltre sei mesi, il testo della proposta di legge dell'Università di Bologna è stato scelto per essere consegnato in Corte di Cassazione. La competizione ideata da MTV tra i tre atenei Milano Bicocca, Cagliari e Bologna ha visto infatti primeggiare la proposta bolognese con il 57% delle preferenze. E ora, il progetto di legge fatto dai ragazzi ha iniziato il suo iter verso il parlamento.

Professor Cammelli, perché come Spisa avete deciso di partecipare a Tocca a noi?
La Spisa è una scuola di eccellenza e di specializzazione universitaria che negli oltre cinquanta anni di attività ha sviluppato la sua duplice vocazione: di incubatore dei più innovativi progetti di ricerca e sperimentazione riguardanti il diritto pubblico, le dinamiche istituzionali ed il regime delle amministrazioni pubbliche, e di palestra per tanti giovani studenti e ricercatori provenienti da tutta Italia, da immettere poi nel mondo della ricerca universitaria o degli enti pubblici o ancora delle istituzioni. Anche per tali ragioni, da sempre, la Spisa è attenta alle problematiche del mondo universitario ed in particolar modo degli studenti. E’ stato per questo per noi abbastanza naturale raccogliere la sfida di Mtv e provare ad elaborare in modo corale un progetto di riforma che nasce dal vissuto di ognuno di noi e si proietta verso un modello futuro, che cerca di realizzare un’università che non sia soltanto luogo di passiva formazione, ma anche di occasioni e di opportunità culturali, professionali, di conoscenze.

Cosa pensa del fatto che l’idea di una legge di iniziativa popolare sia nata da una televisione? Siamo alla fine della democrazia partecipativa? Forse è solo un segno dei nostri tempi. Io credo che l'iniziativa di MTV abbia in sè una grande modernità proprio perchè utilizza gli strumenti delle tecnologie, dell'informazione e della comunicazione per intercettare i bisogni e gli umori di un mondo circoscritto, ma fondamentale per la nostra società, come quello dei giovani. Più che sottolineare l’aspetto inquietante, sarei per enfatizzare il dato innovativo dell’iniziativa MTV. L’idea è proprio buona, soprattutto perché guarda le cose da un angolo diverso. Applica strumenti innovativi come internet e la tv, che sono poi quelli che normalmente i ragazzi usano, ai processi istituzionali tradizionali, come la partecipazione ai percorsi di produzione legislativa. Ci costringe a ripensarci, guardandoci da fuori e non da dentro. Direi che gli ingredienti di una cosa interessante ci sono tutti ed adesso vedremo cosa succederà nelle prossime settimane. E se non è democrazia partecipativa questa?

Professoressa Monari, come questa proposta si inserisce nella politica di servizi per gli studenti dell’ateneo?

Il successo della proposta sta tutto nella capacità di aver colto esigenze oggettive e consolidate tra gli studenti attivi che vivono con consapevolezza il loro percorso universitario. La proposta riprende e unifica in un contesto coerente, una molteplicità di principi legislativi e di norme variamente sparse nella legislazione vigente, che non tutte le amministrazioni pubbliche hanno completamente recepito, a cominciare dalle università. Penso allo sportello unico, alla carta dei servizi o, nello specifico universitario, al prestito fiduciario, alle fasce di contribuzione ridotta per merito e reddito, alle borse di studio per i meritevoli, ai presidi sull'alloggio, agli incentivi per le esperienze all'estero o per la formazione in azienda, etc. L'Ateneo di Bologna ha ripercorso l'intera proposta, pronto a recepire ogni utile suggerimento, ma ha scoperto con grande soddisfazione che tutto è già stato realizzato. Anzi, la proposta sembra riprendere tutto il pacchetto dei servizi che la nostra università ha messo a punto in questi ultimi anni. Questa visione ampia che l'università di Bologna si è data, e che si è consolidata nel tempo, si sta traducendo propria nella imminente formulazione della carta dei servizi, che richiederà per altro un notevole impegno nella sua scritture giuridica e amministrativa. Così pure, nel prossimo autunno, vedrà l'avvio la realizzazione dello sportello unico dei servizi, in collaborazione con l'azienda regionale per il diritto allo studio, a riprova dei risultati positivi già ottenuti attraverso strumenti meno formali, ma ugualmente efficaci, già sperimentati in tema di coordinamento delle azioni e delle politiche universitarie messe in atto da soggetti diversi.

Quali per esempio?

In particolare vorrei ricordare i successi ottenuti sul fronte degli alloggi che ha visto un amplissimo incremento delle residenze accompagnato da politiche congiunte tra ateneo comuni e guardia di finanza per la creazione di un servizio per l'affitto sul mercato privato con contratti concordati e il controllo degli affitti in nero.