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Senato accademico: novità per gli accademici a fine carriera e per in nuovi ricercatori

Particolari carenze di organico o se coordinatori internazionali di progetti di ricerca finanziati dell’UE o da altri soggetti di rilevanza internazionale, gli over 65 dell'Alma Mater potranno continuare a lavorare in università per altri ventiquattro mesi. E si aprono lo porte per i ricercatori a tempo determinato
Insegnante

Gli accademici a fine carriera (dai 65 ai 70 anni a seconda delle categorie) potranno restare in servizio per altri due anni solo se afferiscono a settori disciplinari che nell’ateneo presentano particolari carenze di organico (copertura del personale dipendente inferiore al 50% delle ore di lezione) o se sono coordinatori internazionali di progetti di ricerca finanziati dell’UE o da altri soggetti di rilevanza internazionale. E’ quanto prevede un atto di indirizzo approvato all’unanimità dal Senato accademico dell’Alma Mater, in ottemperanza alla decisione del Consiglio di stato che aveva bocciato lo "sciogliete le righe" generalizzato per cui l’ateneo aveva inizialmente optato.

Ora le domande di proroga biennale saranno valutate una ad una dal rettore, che deciderà nel rispetto della volontà del Senato. La valutazione riguarderà tutte le nuove domande e le 67 già pervenute (44 per il biennio 2009-2011 e 23 per il biennio 2010-2012) indifferentemente dal ricorso dei richiedenti alla giustizia amministrativa contro l’iniziale respingimento. Primo passo: una comunicazione a tutti gli interessati.

Il senato ha inoltre approvato un regolamento che apre le porte ai ricercatori a tempo determinato, che dal prossimo anno, finanziamenti esterni permettendo, andranno ad aggiungersi a quelli di ruolo già programmati. La retribuzione non sarà inferiore a 34.800 euro lordi l’anno, più o meno quella che percepisce un normale ricercatore ad inizio carriera.

I contratti, finalizzati alla conduzione di specifici progetti di ricerca finanziati da soggetti pubblici o privati esterni all’ateneo, andranno da un minimo di un anno ad un massimo di tre e potranno essere rinnovati una sola volta fino ad un massimo di 6 anni. La selezione sarà affidata a commissioni di almeno tre membri e sarà aperta a candidati in possesso di dottorato di ricerca, laurea specialistica o magistrale, o che siano comunque dotati di elevata qualificazione scientifica.

Ancora prematura, secondo il management dell’ateneo, ogni stima sul numero delle assunzioni, legate alle risorse esterne per la ricerca. La possibilità di assumere ricercatori a tempo determinato è prevista da una legge del 2005, il cui decreto ministeriale di attuazione ancora latita. Il senato dell’Alma Mater ha deciso comunque di procedere, riservandosi in caso di adeguare le misure approvate stamattina alle future disposizioni nazionali.