Logo d'ateneo Unibo Magazine
Home Incontri e iniziative Scartafacci d'autore: come i grandi autori correggono le loro opere

Scartafacci d'autore: come i grandi autori correggono le loro opere

Dalla metà del 1300 fino al 1800 e ai giorni nostri, da Francesco Petrarca a Giacomo Leopardi: la letteratura italiana vanta una ricchissima tradizione di scartafacci d’autore, minute correzioni, cancellature e ripensamenti a testimonianza del labor limae dei grandi scrittori. Per la prima volta in Italia più di cento specialisti di critica genetica e di filologia d’autore si riuniscono all’Alma Mater Studiorum attorno ai manoscritti d’autore

Fogli colmi di minute correzioni, ripensamenti, appunti, cancellature e pentimenti, manoscritti e pagine preparatorie: i cosiddetti scartafacci d’autore – di cui la tradizione italiana è ricchissima, dalla metà del 1300 fino al 1800 e ai giorni nostri, sin da Francesco Petrarca, primo autore a parlare di volontà d’archivio e a conservare le carte perché testimonianza della sua fatica – sbarcano all’Università di Bologna dal 9 all’11 maggio 2024, in occasione del convegno "Genesis. Costanti e varianti nella critica genetica", che per la prima volta in Italia vedrà riuniti più di cento specialisti internazionali di critica genetica e di filologia d’autore.

"Gli scrittori possono cambiare e cambiano idea", spiega Paola Italia, professoressa ordinaria di Filologia della letteratura italiana all’Università di Bologna. "L’opera d’arte non si compone della sola stesura finale, della bella copia; al contrario, è frutto di un processo lunghissimo, processo esso stesso parte dell’opera, che cela tutto il lavoro che lo scrittore ha compiuto. L’opera d’arte come un organismo vivente, con una sua genesi e una sua evoluzione, il cui valore può essere ritrovato anche nelle 'approssimazioni' e negli avvicinamenti. Si pensi a 'L’infinito' di Giacomo Leopardi: nella versione del 1819 ai versi 3 e 4 si legge 'del celeste confine il guardo esclude. Ma sedendo e mirando un infinito spazio', versi corretti nel 1820 in 'dell’ultimo orizzonte il guardo esclude' e 'Ma sedendo e mirando, interminati spazi".

"L’infinito" è solo uno dei molteplici esempi di scartafacci. Il più antico manoscritto della minuta in nostro possesso è il "Canzoniere – Codice degli abbozzi", oggi conservato in Biblioteca Vaticana – di Francesco Petrarca, un vero e proprio cimelio, pubblicato a stampa nel 1642 nella brutta copia. Celebri i "Miscellanea" di Poliziano, la "Storia Fiorentina" di Varchi – quest’ultima con un’iconica mappa mentale dei luoghi, tempi ed eventi dei quali lo stesso Varchi avrebbe poi dovuto scrivere su incarico di Cosimo I – e ancora i frammenti autografi dell’"Orlando Furioso" di Ludovico Ariosto, custoditi nella Biblioteca Nazionale di Napoli e nella Biblioteca Ariostea di Ferrara, e il manoscritto del "Fermo e Lucia" di Alessandro Manzoni, con le correzioni alla prima stesura. Di Giacomo Leopardi è un altro caso emblematico, ossia "La Ricordanza", il cui titolo è evoluto nel tempo, correzione dopo correzione, modificandosi da "La Luna", in una primissima fase, a "La Luna o la Ricordanza", passando poi a "La Ricordanza", sino all’intestazione finale, per come noi la conosciamo, ovvero "Alla Luna". E, ancora, il manoscritto di "Eros e Priapo" di Carlo Emilio Gadda, un pamphlet antifascista e anti-mussoliniano su cui Gadda torna a lavorare per oltre vent’anni.

In quest’ottica, la critica genetica ha come obiettivo quello di rappresentare e interpretare il processo e non riguarda solo la genesi dei testi manoscritti e a stampa, ma l’origine di tutti i prodotti dell’ingegno, dai più tradizionali – testi poetici, racconti, romanzi, saggi, testi teatrali – a quelli che hanno innovato i generi letterari – sceneggiature, storyboard, graphic novel, non fiction narrative –, senza trascurare le arti visive e la musica (cui è dedicata una apposita sessione del convegno – "Transmediality in variants").

Il simposio è organizzato dal Dipartimento di Filologia classica e Italianistica dell’Alma Mater Studiorum, in collaborazione con la Biblioteca Ariostea di Ferrara, l’Università di Ferrara, il DH.ARC – Digital Humanities Advanced Research Centre dell’Alma Mater Studiorum e l’ITEM – Institut des textes et manuscrits modernes.

Interverranno, introdotti da una lectio magistralis di Lina Bolzoni sulle varianti delle illustrazioni dell’Orlando furioso, i più importanti specialisti nello studio dei manoscritti d’autore, da Louis Hay, il decano della Critica Genetica, a Joao Dionisio, tra i maggiori studiosi di Pessoa, Giulia Raboni sulle varianti di Manzoni, Kathryn Sutherland, editrice delle carte di Jane Austen e John Bryant. Chiuderà il convegno, in una sessione che si terrà alla Biblioteca Ariostea di Ferrara, e sarà accompagnata da una mostra dei celebri “scartafacci” di Ariosto, Daniel Ferrer, che affronterà, con vari esempi d’autore, il caso in cui gli autori decidono di prendere un’altra strada rispetto alle loro decisioni originarie.

Genesis Bologna 2024. Costants and Variants in Genetic Criticism

dal 9 al 11 Maggio 2024

ore: 17:30

Bologna e Ferrara

Ingresso libero previa iscrizione

Il convegno annuale della Critica genetica vedrà a Bologna riuniti più di cento studiosi di tutte le nazionalità accomunati dallo studio dei manoscritti delle scrittrici e degli scrittori, antichi e moderni, in una due giorni di lezioni, riflessioni, dibattiti, inaugurati dalla lectio magistralis di Lina Bolzoni sulle immagini dell'Orlando Furioso.

Allegati