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Università e professioni

Cosa cambia nella formazione, nei saperi e nelle professioni per il nuovo millennio. Se ne discuterà sabato 19 febbraio, a partire dalle 9,30, nel convegno organizzato dalla storica Maria Malatesta e dal medico Davide Festi, in aula Prodi, nel complesso di San Giovanni in Monte.

Il mondo delle professioni è in crisi. Cambiano le richieste del mercato e il rapporto tra professionisti e "clienti" è incrinato. L’università è in grado da sola di permettere il recupero di questo rapporto con adeguate proposte di  formazione? Sono alcuni degli argomenti di cui si discuterà nel corso del convegno che riprende quello tenutosi a febbraio del 2009, anch’esso intitolato Università e professioni, e ne allarga la riflessione grazie al contributo di studiosi provenienti  sia dalle discipline umanistiche che da quelle professionalizzanti e degli stessi professionisti. Ne abbiamo parlato con il prof. Festi che insieme alla prof. Malatesta ha curato il volume Università e professioni.

Formazione, saperi e professioni  per un nuovo millennio. Alla presentazione di questo volume, nato dagli stimoli e delle sollecitazioni emerse nel corso del convegno del febbraio 2009,  sarà dedicata la prima parte della mattinata. Mettere a fuoco le criticità esistenti nella relazione che attualmente lega il sistema formativo universitario a quello delle professioni e allargare l’orizzonte verso saperi diversi che possono costruire nuovi scenari professionali. Questi i punti cardine del volume. E questa è la  riflessione  da cui prenderanno spunto i vari interventi che si susseguiranno nel corso della mattinata.

Dice il prof. Festi
"Prendiamo ad esempio la medicina. Le metodologie in ambito medico si sono evolute tantissimo. Da una medicina basata sulla aneddotica  si è passati ad una medicina basata sulle evidenze oggettive e quindi sulle prove di efficacia. Vi e’ pero’ un rischio nell’utilizzo della sola valutazione, ancorche’ critica,  delle esperienze cliniche, che e’ quello di  mettere in discussione il rapporto medico paziente, facendo venire meno il rapporto umano. Di qui la necessità di introdurre  nella formazione dei futuri medici anche le cosiddette medical humanities , ossia l’uso degli studi letterari nei percorsi di apprendimento dei dottori di domani".

Ad aprire i lavori il rettore Ivano Dionigi, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna Fabio Roversi Monaco, la preside della Facoltà di Lettere Carla Giovannini e il direttore del dipartimento di Discipline storiche antropologiche e geografiche Gian Paolo Brizzi. Quindi prenderanno la parola Davide Festi e Maria Malatesta. Ad aprire la discussione su Formazione e professioni che intende mettere a fuoco le criticità esistenti nella relazione che lega oggi il sistema universitario e quello delle professioni sarà Patrizio Bianchi, che non a caso, sottolinea  il Davide Festi, è assessore alla formazione professionale, università ricerca e lavoro della Regione. Ad Andrea Cammelli, Presidente di Almalaurea, spetterà il compito di fare uno spaccato sul rapporto tra laureati e mondo del lavoro. Seguiranno gli interventi di Giacinto della Cananea docente di Diritto amministrativo all’Università Federico II di Napoli, Leopoldo Freyrie membro del Consiglio nazionale degli architetti e Giancarlo Pizza presidente dell’ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Bologna.

"Abbiamo chiamato il preside di Agraria Andrea Segrè a moderare- prosegue Festi - Lo abbiamo scelto, oltre che per le sue doti di comunicatore, anche per il suo progetto Last minute market, esempio di un’idea nata all’interno dell’accademia che è diventata uno spinn-off".


Nella seconda parte della mattinata, moderata invece da  Roberto Nicoletti psicologo ma anche prorettore agli studenti, la riflessione sarà focalizzata proprio sulle medical humanities e la formazione medica. Il primo degli interventi sarà di Francesco Citti, latinista che ha curato una serie di seminari rivolti ai medici, Roberto D’Alessandro (neurologo) e Antonella Lotti, docente della facoltà di Scienze della formazione, che ha dato vita all’università di Genova proprio a percorsi umanistici per la formazione dei medici.

"Quello che ci auguriamo è che questo convegno diventi un appuntamento fisso, un momento importante in cui l’università è chiamata a confrontarsi con gli ordini professionali proprio per capire come tenere sempre al passo la propria formazione" è l’auspicio del prof. Festi.