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Un documentario (più libro) su Adriano Olivetti

Descrive l'esperienza storica olivettiana ponendo al centro della narrazione il tema della "centralità della persona" e della "responsabilità sociale" dell'impresa
Un documentario (più libro) su Adriano Olivetti

In me non c'è che futuro... è il titolo di un documentario (a cui si affianca anche un libro) dedicato alla visione politico-economica di Adriano Olivetti. Lo firma Michele Fasano, regista barese laureato al Dams di Bologna che ha già lavorato accanto a nomi come Tonino Guerra, Suso Cecchi D’Amico, Fernando Solanas, Abbas Kiarostami.

Il documentario sarà presentato venerdì prossimo, 11 novembre, alle 18, nei Laboratori DMS (via Azzo Gardino, 65/a). Assieme al regista, partecipano: il rettore Ivano Dionigi, Guido Sarchielli (prorettore e docente di Psicologia del lavoro), Giuseppe Colpani (direttore Amministrativo dell’Alma Mater), Giuseppina La Face (direttore del Dipartimento di Musica e spettacolo), Laura Olivetti (presidente della Fondazione Adriano Olivetti), Gian Luca Farinelli (direttore della Cineteca) e Guglielmo Pescatore (docente Unibo di Semiotica dei media). Dopo la presentazione ci sarà la proiezione integrale del documentario (dura 144 minuti). Organizzano l'Università di Bologna e il Dipartimento di Musica e spettacolo, in collaborazione con la Fondazione Adriano Olivetti e con la Cineteca. L'ingresso è librero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Il film sarà proiettato in replica al Cinema Lumière mercoledì 16 novembre, ore 19,45.

Il documentario
Realizzato su soggetto di Francesco Novara e Michele Menna
, il documentario descrive l'esperienza storica olivettiana ponendo al centro della narrazione il tema della "centralità della persona" e della "responsabilità sociale" dell'impresa, attraverso la testimonianza di manager, operai e impiegati Olivetti e con molti materiali di repertorio inediti.

Il libro

Il libro che accompagna il documentario, con prefazione di Laura Olivetti, funge da introduzione al film e contiene diversi testi esplicativi, un inedito di Francesco Novara e una testimonianza di Renato Rozzi, entrambi già autori del volume Uomini e lavoro all'Olivetti.

Chi era Adriano Olivetti
Nato ad Ivrea nel 1901 da padre ebreo e madre valdese
, deciso oppositore del regime fascista, Adriano Olivetti - a lungo alla guida della Società Olivetti, l'azienda italiana che negli anni Sessanta guidò la rivoluzione informatica mondiale - è stato non solo un imprenditore illuminato, ma anche editore e saggista.

La rivoluzione tecnologica che contribuì a realizzare affondava le radici in una visione culturale e sociale, in un modello industriale basato su una democrazia partecipativa, fuori e dentro la fabbrica, iniziato a sperimentare fin dagli anni '30, a Ivrea. La Olivetti arrivò ad essere la più grande azienda italiana, una multinazionale atipica, con un forte radicamento territoriale, con politiche sociali avveniristiche, formazione permanente e attività culturali di respiro internazionale.