Autore: Gian Paolo Brizzi (direzione), Andrea Daltri (collaborazione)
Editore: Bononia University Press
Prezzo: 120 euro
I frequenti restauri che interessarono nei secoli scorsi la decorazione parietale dell'Archiginnasio di Bologna hanno disseminato una diffusa alterazione degli elementi che la costituiscono, dai nomi e dalle città di origine degli studenti alle componenti dell’apparato araldico.
Il volume, realizzato sotto la direzione di Gian Paolo Brizzi e con la collaborazione di Andrea Daltri, affronta sistematicamente questo aspetto, avvalendosi di una vasta ricerca sulla popolazione studentesca dell’Alma Mater Studiorum che ha consentito di individuare i committenti dei singoli stemmi e di effettuare una puntuale verifica dell’apparato araldico condotta tramite il confronto con il corredo storico-genealogico e bibliografico.
Ciò ha consentito di restituire attendibilità alle informazioni contenute nelle migliaia di stemmi e di iscrizioni, ricostruendo in questo modo una sorta di "onomasticon" di quei giovani intellettuali che, da tante regioni dell’Europa, si portarono nelle scuole di Aranzio, Valsalva, Malpighi o Galvani per profittare del loro insegnamento e completare la propria formazione. Questo corpus può essere assimilato ad un originale "Stammbuch", ad uno di quei "libri amicorum" che gli studenti portavano con sé durante il viaggio di istruzione per testimoniare le ragioni che li avevano fatti incontrare, il comune intento di arricchire la propria formazione (amore scientiae), lo scambio vicendevole di esperienze culturali e spirituali, la condivisione di un comune percorso intellettuale. Un patrimonio che oggi assume il valore di un’efficace testimonianza del contributo che l'Università di Bologna, attraverso i suoi maestri e i suoi studenti, continuò a dare alla costruzione dell’identità culturale europea.
La decorazione è presentata rispettando l’ordine cronologico della sua apposizione sulle pareti dell’Archiginnasio. Questo primo volume comprende il periodo che va dal 1563 al 1611, mentre il secondo contiene la decorazione fino al momento in cui il palazzo cessò di essere sede universitaria ed include inoltre stemmi e iscrizioni di incerta datazione.