Hockey indoor: sconfitta per il Cus Bologna

Peccato. Non bastano il cuore e il coraggio al Cus Bologna per sovvertire il pronostico e conquistare la finale del campionato di hockey indoor

Peccato perché il Cus Bologna fa tutto davvero bene. Organizzazione impeccabile, tribunette piene - nonostante il mezzo metro abbondante di neve che si è riversato sulla città di Bologna - e tanta commozione. Succede quando il minuto di silenzio ricorda la figura di Gianfranco "Gianni" Politi, il portiere del primo scudetto su prato del Cus Bologna (1955) scomparso la settimana scorsa all'età di ottant'anni. Ci sono i figli di Gianni, Federico e Claudia a ricordare quanto papà fosse attaccato al ricordo della sua giovinezza agonistica. E il Cus prova a vincere anche per Gianni, ma subisce gol dopo dieci secondi.

"Un errore - commenta Federico Panieri, il coach del Cus alla sua prima final four (siamo sicuri che ne seguiranno tante altre) - pagato a caro prezzo. E' saltato il nostro piano gara, abbiamo inseguito sempre e non ce l'abbiamo più fatta a recuperare". In realtà pareggia il solito Tommaso Martinelli, ma l'Hc Bra torna in vantaggio. Ancora un errore, anzi, due: è 3 a 1. Gianfranco Pagani prova a tenere il Cus in linea di galleggiamento, 3 a 2, Panieri rischia anche lo schieramento senza portiere per aumentare la pressione, ma non basta.

Peccato perché il Cus ci teneva a ricordare il suo "storico" portiere con una vittoria. E invece ora avrà la finale di consolazione contro Roma. "E' colpa mia, ho sbagliato troppo", si autoaccusa Federico Panieri. E invece siamo convinti che, seguendo il proprio allenatore, un uomo di cuore e carattere, il Cus nei prossimo anni riuscirà a togliersi ancora tante soddisfazioni.

Intanto nella giornata innevata sotto lo sguardo attento degli sponsor Mas, Softmel e Perlini Mobili, il Cus ha vinto ancora sotto il piano organizzativo. Facendo parlare di se, dell'Università e pure dell'associazione che si occupa della lotta alla sclerosi multipla (Aism) presente con un apposito banchetto.

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