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Vergogna. Metamorfosi di un'emozione

Vergogna. Metamorfosi di un'emozione

Autore: Gabriella Turnaturi

Editore: Feltrinelli

Prezzo: 18 euro

"Non esistono società senza vergogna, ma società con gradi diversi di vergogna e con definizioni diverse di ciò che debba ritenersi vergognoso e di quello di cui bisogna vergognarsi. Non siamo mai soli quando proviamo vergogna, non siamo solo noi a decidere quando e come vergognarci"

Mai come negli ultimi anni, soprattutto in Italia, si è fatto ricorso alla parola "vergogna", ma questa ha perso ogni sua connotazione semantica. Non si sa più che cosa significhi e diviene l’ultimo insulto alla moda contro avversari politici, concorrenti in affari, nemici, comunque gli altri.

Di fatto non esistono società senza vergogna, poiché è un’emozione fondamentale per i legami sociali, ma anche per l’esercizio del potere. Il libro analizza come, nella società contemporanea, la frammentazione dell’insieme sociale, la spettacolarizzazione, l’iperindividualismo misto al nuovo conformismo del "così fan tutti" hanno dato vita a una sorta di vergogna "fai-da-te". Emozione che sembra nascere non dalle azioni che si compiono ma solo in rapporto alle prestazioni, al timore di risultare inadeguati nell’esibizione di sé.

Gabriella Turnaturi, docente di Sociologia al Dipartimento di Discipline della comunicazione dell'Alma Mater, attraverso l’analisi di fatti di cronaca, testi letterari, film, interviste, svela i molti volti della vergogna contemporanea in relazione ai mutamenti delle sensibilità e dei valori condivisi, e ne indica un possibile uso positivo. Il timore della sofferenza che la vergogna comporta può avere una funzione preventiva, mentre a posteriori può innescare ridefinizioni di noi stessi e del nostro modo di essere con gli altri e, soprattutto, quando si accompagna all’indignazione induce a prendere la parola, ad agire contro ingiustizie e diseguaglianze.