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Imago Universitatis, Vol. II

Imago Universitatis, Vol. II

Autore: Gian Paolo Brizzi (direzione), Silvia Neri, Lorenza Roversi, Pier Paolo Zannoni (collaborazione)

Editore: Bononia University Press

Prezzo: 120 euro

Il secondo e conclusivo volume che raccoglie l'imponente lavoro di ricerca, approfondita, inedita e puntuale, dell'apparato araldico che decora le pareti dell'Archiginnasio di Bologna, antica sede dell'Alma Mater Studiorum

Dopo il primo, che comprendeva il periodo 1563-1611, arriva anche il secondo e conclusivo volume di "Imago Universitatis", l'imponente lavoro di ricerca dedicato all'apparato araldico che decora le pareti dell'Archiginnasio di Bologna. Questa seconda parte, realizzata sempre sotto la direzione di Gian Paolo Brizzi e con la collaborazione di Silvia Neri, Lorenza Roversi, Pier Paolo Zannoni, prosegue la ricerca fino al al momento in cui il palazzo cessò di essere sede universitaria, ed include anche stemmi e iscrizioni di datazione incerta.

Il volume, che sarà presentato ufficialmente nel corso della nona edizione del festival Artelibro, chiude quindi un opera inedita e importante. Migliaia di stemmi e di iscrizioni sono stati analizzati con l'ambizioso obiettivo di riscoprire le storie dei giovani intellettuali che per secoli, da tutta Europa, sono arrivati a Bologna per completare la loro formazione.

Una vasta ricerca sulla popolazione studentesca dell’Alma Mater Studiorum ha consentito di individuare i committenti dei singoli stemmi e di effettuare una puntuale verifica dell’apparato araldico condotta tramite il confronto con il corredo storico-genealogico e bibliografico. In questo modo è stato possibile restituire attendibilità alle informazioni contenute nelle migliaia di stemmi e di iscrizioni e ricostruire così una sorta di "onomasticon" di quei giovani intellettuali che, da tante regioni dell’Europa, si portarono nelle scuole di Aranzio, Valsalva, Malpighi o Galvani per profittare del loro insegnamento e completare la propria formazione.

Questo corpus può essere assimilato ad un originale "Stammbuch", ad uno di quei "libri amicorum" che gli studenti portavano con sé durante il viaggio di istruzione per testimoniare le ragioni che li avevano fatti incontrare, il comune intento di arricchire la propria formazione (amore scientiae), lo scambio vicendevole di esperienze culturali e spirituali, la condivisione di un comune percorso intellettuale. Un patrimonio che oggi assume il valore di un’efficace testimonianza del contributo che l'Università di Bologna, attraverso i suoi maestri e i suoi studenti, continuò a dare alla costruzione dell’identità culturale europea.