Autore: Edoardo Sanguineti (edizione a cura di Federico Condello)
Editore: Bononia University Press
Prezzo: 22 euro
Poeta, romanziere, drammaturgo, studioso, teorico e capofila della neoavanguardia, Edoardo Sanguineti (1930-2010), protagonista della cultura italiana ed europea del secondo Novecento, è stato anche un prolifico traduttore: di Shakespeare, Corneille, Goethe, Brecht e tanti altri moderni, ma soprattutto del teatro antico, da Eschilo a Euripide, da Sofocle ad Aristofane, fino a Seneca. Le sue traduzioni costituiscono paradossali esperimenti di resa a calco, che sfidano le abitudini espressive delle nostre accademie e dei nostri teatri, guidando a esiti stilistici stranianti e folgoranti.
Quella che si presenta qui è la traduzione dell’"Ifigenia in Aulide" di Euripide realizzata da Sanguineti nel 2007 e finora mai giunta alle stampe. Oltre a costituire il più corposo inedito del poeta, tale opera è la testimonianza di un procedimento traduttivo sempre più affinato, che forza le strutture della lingua sino a limiti prima mai raggiunti, che ibrida comico e tragico in un amalgama instabile e stupefacente: per sancire, con sovrana ironia, l’impossibilità di un rapporto immediato fra noi e l’antichità, fra noi e i nostri "classici".
Il testo di Sanguineti - che inaugura la Collana "La permanenza del Classico - Palinsesti", nuova serie editoriale del Centro Studi "La permanenza del Classico" dell’Alma Mater - è corredato da un’ampia introduzione, da un commento e da un prezioso apparato di varianti d’autore, che testimoniano le laboriose fasi di stesura dell’opera.
Federico Condello è ricercatore in Filologia classica all’Università di Bologna. Si occupa di poesia greca arcaica e classica, critica del testo, tradizione e fortuna dei classici.