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A Ostia un'antica spa romana riportata alla luce da un team Unibo

Un gruppo di ricercatori dell'Università di Bologna ha rinvenuto i resti di un complesso termale di epoca adrianea. Era ad accesso pubblico, aveva diverse piscine, affacciava sul mare e sfruttava le proprietà benefiche dell'acqua salata e della brezza marina. "Le abbiamo chiamte Terme del Sileno, dal fregio con maschere dionisiache scolpite in marmo dipinto"
A Ostia un'antica spa romana riportata alla luce da un team Unibo

Fra le numerose terme presenti ad Ostia Antica ne esisteva anche una che si affacciava sul mare e sfruttava le proprietà benefiche dell'acqua salata e della brezza marina. Un luogo paragonabile a una moderna spa, in cui si praticava la talassoterapia ante litteram, che è stato recentemente scoperto da un'equipe di ricerca dell'Università di Bologna guidata dal professor Massimiliano David. I rinvenimenti emersi dagli scavi sono stati presentati nel corso dei due convegni internazionali - "Ostia antica" e "Roma, Tevere, Litorale" - che si sono tenuti a Roma nelle scorse settimane.

"Le abbiamo chiamte Terme del Sileno, dal fregio con maschere dionisiache scolpite in marmo dipinto", spiega David. "Il complesso è di epoca adrianea, seconda metà degli anni Venti del II secolo d.C. Oggi il sito dista quattro chilometri dal mare, ma all'epoca l'edificio si affacciava direttamente sul Tirreno, e si trovava in un quartiere-benessere comprensivo di altre due strutture termali: una concentrazione unica in tutta la città, che dimostra una vera e propria 'corsa al mare' per i costruttori di questi edifici". Le Terme del Sileno erano ad accesso pubblico, vantavano diverse piscine e una struttura imponente: le murature sono conservate in altezza fino a tre metri, mentre le volte sono crollate. Ostia è per David "uno dei miracoli dell'archeologia mondiale e termometro della storia romana, poiché il momento di massima espansione della città è coinciso con il momento di massima espansione dell'Impero". Gli studiosi erano a conoscenza della presenza di altre trenta terme circa; la scoperta di questo nuovo complesso ha permesso di ridisegnare la zona e immaginarla come un quartiere-appendice sul mare.

Il rinvenimento del complesso termale è avvenuto nell'ambito del Progetto Ostia Marina, che indaga l'area suburbana di Ostia antica detta di Porta Marina. Il progetto si avvale di una convenzione stipulata tra la Soprintendenza Archeologica di Roma e l’Università di Bologna. "Il dipartimento di Archeologia dell'Alma Mater - oggi di Storia, Culture e Civiltà - leader in Europa, è stato un punto di partenza istituzionale importantissimo", racconta David. I membri dell'equipe di ricerca vengono reclutati ogni anno con un bando internazionale. Un processo che ha permesso la formazione di uno staff culturalmente composito, sia per provenienza geografica che per formazione disciplinare.

L’area di Ostia antica è stata scavata in modo sistematico in periodo fascista, in occasione dell'Esposizione Universale che Roma avrebbe dovuto ospitare nel '42 e che venne annullata a causa dello scoppio della guerra. La recente ripresa dei lavori, ha permesso di indagare il sito in modo meno invasivo e con l'ausilio di nuove tecnologie, che hanno fornito risultati eccezionali. Inoltre, mentre gli scavi del periodo fascista erano interessati al rinvenimento dei soli resti della Roma imperiale, i lavori odierni svelano particolari di diverse epoche, e mirano a  recuperare la storia di Ostia in senso più ampio.

Gli scavi delle Terme del Sileno, tutti condotti a mano, hanno portato alla luce una grande quantità di reperti, non solo del periodo imperiale: la pavimentazione a mosaico, due colonne in marmo con i capitelli quasi perfettamente conservati, frammenti di statue che dovevano decorare le nicchie delle sale, e persino una sorta di laboratorio di spogliatori che, in epoca medievale, hanno sottratto al sito marmi e metalli. Oltre al principale edificio termale, si indaga anche nel complesso limitrofo, dove è molto probabile fossero presenti strutture abitative per il personale preposto alla manutenzione e al funzionamento dei bagni. In questa zona sono stati trovati frammenti di affreschi e graffiti, sia in latino che in greco, usati come residui edili per isolare il pavimento, e moltissime monete, circa ottocento, della fine del IV sec. d.C., che testimoniano l'intensità degli scambi commerciali della città. Le ricerche, oltre che in larghezza, si sono spinte in profondità, fino a raggiungere il livello dell'antica spiaggia e a ritrovare il frammento del relitto di una barca e alcuni strumenti di pescatori.

Le operazioni di scavo riprenderanno il prossimo settembre. "E' una grande palestra per gli studenti di archeologia di Bologna e di tutto il mondo", dice David. Nello stesso mese, inoltre, i risultati degli utlimi ritrovamenti saranno presentati ad Atene, nell'ambito del convegno annuale dell'Associazione Internazionale per la pittura murale antica. E il progetto Ostia Marina include nelle sue attività, oltre a lezioni specialistiche di archeologia e storia dell’archeologia, anche occasioni di approfondimento tramite visite guidate.