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Tra due crisi. Urbanizzazione, mutamenti sociali e cultura di massa tra gli anni Trenta e gli anni Settanta

Tra due crisi. Urbanizzazione, mutamenti sociali e cultura di massa tra gli anni Trenta e gli anni Settanta

Autore: A cura di Matteo Pasetti

Editore: Archetipo Libri

La periodizzazione del Novecento incardinata sulle due crisi economiche degli anni Trenta (1929) e degli anni Settanta (1973) sottoposta a una serie di verifiche empiriche, al fine di valutare il suo valore euristico globale considerando l’articolazione degli stessi processi storici su scala locale

Il dibattito storiografico sulla periodizzazione del Novecento ha avuto finora un andamento singolare: molto acceso in una prima fase, quando il XX secolo non era ancora chiuso da un punto di vista cronologico, si è praticamente spento all’inizio del nuovo secolo, ma non certo perché gli storici abbiano raggiunto una posizione condivisa. Anzi, il confronto fra le diverse interpretazioni si è sostanzialmente esaurito proprio nel momento in cui si stava definendo una suggestiva variazione sul tema, ovvero una periodizzazione che individua i tornanti decisivi del Novecento non all’interno delle "tre guerre mondiali" (l’esplosione della prima e la rivoluzione bolscevica, la sconfitta del nazifascismo e la nascita di un mondo bipolare, la caduta del Muro di Berlino e la fine della Guerra fredda), ma nelle crisi economiche del 1929 e del 1973.

Secondo tale ipotesi, il periodo "tra le due crisi" può essere considerato come un blocco temporale unitario perché presenta una sua specificità, appare dotato di un "senso" storico. Tanto che si potrebbe sostenere che è proprio questo ciclo, aperto all’inizio degli anni Trenta e chiuso all’inizio dei Settanta, a rappresentare il "cuore" del Novecento, non solo per la centralità cronologica, ma anche perché al suo interno sarebbero racchiuse una serie di esperienze capaci di imprimere la cifra all’intero secolo. In modo sommario, se ne possono indicare almeno quattro: l’industrializzazione di stampo fordista, la diffusione di nuovi modelli di consumo, la provincializzazione dell’Europa, il primato della politica.