Gli scienziati bolognesi sono stati invitati assieme ad altri 350 colleghi di 31 paesi diversi, provenienti dai più prestigiosi istituti di ricerca a livello mondiale.
Il "Progetto Halifax", dal nome della città canadese dove prenderà il via il prossimo mese d’Agosto, è una iniziativa scientifica promossa da "Getting to Know Cancer", un’organizzazione non governativa e no-profit che ha come scopo quello di favorire una ricerca integrata e multidisciplinare sui tumori al fine di migliorare le terapie contro queste patologie.
I ricercatori invitati sono Carmela Fimognari del Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita, Tiziana Guarnieri del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali e Luigi Ricciardiello del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche. Guarnieri e Ricciardiello sono stati invitati anche grazie alle ricerche sviluppate presso il Centro unificato di Ricerca Biomedica Applicata (CRBA) del Policlinico Universitario Sant' Orsola- Malpighi di Bologna.
Gli scienziati bolognesi si uniranno a diversi team interdisciplinari di ricercatori, articolati in due gruppi di lavoro distinti. Il primo, denominato "Prevention and Therapy" a cui partecipano Carmela Fimognari e Luigi Ricciardiello è composto da 12 team di ricerca. Il loro compito sarà quello di utilizzare le più aggiornate conoscenze sulla biologia del cancro, per prevenire lo sviluppo della malattia e progettare nuove terapie antitumorali. Il secondo gruppo di lavoro denominato "Environmental Exposure", al quale partecipa Tiziana Guarnieri, studierà le influenze ambientali nello sviluppo dei tumori, verificando come la possibile esposizione quotidiana a miscele complesse di sostanze chimiche di ampio utilizzo possa svolgere un ruolo attivo nelle genesi della malattia. In particolare, saranno analizzati i bersagli di nuovi gruppi di contaminanti ambientali, di cui è nota la tossicità soprattutto nei confronti del sistema endocrino, ma non è ancora riconosciuto il potenziale cancerogeno.
L'obiettivo del "Progetto Halifax" è quello di affrontare in maniera innovativa una patologia complessa come quella tumorale, che pone enormi difficoltà dal punto di vista terapeutico. Per lungo tempo, sottolineano i promotori di "Getting to Know Cancer", il modello di riferimento per la terapia anticancro è stato impostato su strategie di intervento dirette verso singoli bersagli, alla ricerca dell’unico e specifico "tallone d’Achille" che da un lato fosse il responsabile del manifestarsi del tumore e che dall’altro, una volta individuato e divenuto il bersaglio di uno specifico farmaco, ne consentisse la remissione. Questo approccio ha raggiunto traguardi importanti, tuttavia la maggior parte dei farmaci bersaglio-specifici non sono stati in grado di debellare completamente la malattia. Una possibile spiegazione per questo insuccesso è dovuta all’enorme instabilità genetica che caratterizza la cellula tumorale e che le consente di cambiare continuamente la propria "forma" genetica, rendendo così i farmaci bersaglio-specifici meno efficaci.
Data l’enorme complessità biologica che caratterizza i tumori, si è reso necessario partire da una più approfondita conoscenza dei fattori che interferiscono con le funzioni cellulari per sviluppare nuove strategie d’attacco, ramificate e "multi bersaglio", e sconfiggere efficacemente questa patologia.
Il "Progetto Halifax" rappresenta la prima iniziativa mondiale che coinvolge un così ampio numero di ricercatori tutti focalizzati a identificare terapie più efficaci e meno tossiche per i pazienti.