Logo d'ateneo Unibo Magazine
Home In Ateneo Restauratore dei beni culturali: un nuovo corso di laurea a Ravenna

Restauratore dei beni culturali: un nuovo corso di laurea a Ravenna

Due percorsi formativi - esperto in "materiali lapidei e derivati e superfici decorate dell’architettura" ed esperto in "materiali e manufatti ceramici e vitrei, in metallo e leghe" - che abilitano alla nuova figura professionale. C'è tempo fino al 25 ottobre per iscriversi alle selezioni
Restauratore dei beni culturali: un nuovo corso di laurea a Ravenna

E' stato riaperto il bando per il nuovo corso di laurea quinquennale a ciclo unico in Conservazione e restauro dei beni culturali dell'Università di Bologna - Campus di Ravenna. Il restauratore dei beni culturali deve saper definire lo stato di conservazione di un bene e mettere in atto azioni volte a limitare i processi di degrado dei materiali costitutivi per assicurarne la conservazione e la salvaguardia del valore culturale.

Secondo il decreto legislativo 42 del 2004 la figura del "restauratore dei beni culturali" ha una professionalità ben precisa, definita sulla base di un ordinamento nato dall’azione congiunta dei ministeri dei Beni culturali e dell’Istruzione, università e ricerca. Per formare questi professionisti è nato questo nuovo corso di laurea quinquennale a ciclo unico, attivo da questo anno accademico presso la Scuola di Lettere e beni culturali (Campus di Ravenna) sulla base di un accordo tra l’Alma Mater e la Direzione regionale dei Beni culturali e paesaggistici dell’Emilia-Romagna con le due soprintendenze per i Beni architettonici e paesaggistici e per i Beni archeologici, la Fondazione RavennAntica  e il sostegno della Fondazione Flaminia.

Il corso ha due percorsi professionalizzanti. Uno per formare esperti di "materiali lapidei e derivati e superfici decorate dell’architettura", l’altro sarà dedicato ai "materiali e manufatti ceramici e vitrei, in metallo e leghe". Il primo sarà realizzato in collaborazione con la Sopraintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici e con la Scuola per il restauro del mosaico di Ravenna, mentre il secondo vedrà il coinvolgimento della Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Emilia-Romagna e le concessioni di scavo di importanti siti archeologici (Galeata, Marzabotto e Classe), oltre al sostegno della Fondazione RavennAntica. Entrambi i percorsi prevedono 300 CFU distribuiti tra 180 crediti di didattica frontale e nei aboratori dell’Ateneo, 90 crediti nei laboratori dei cantieri esterni di restauro (Scuola per il restauro del mosaico di Ravenna, Parco archeologico di Classe) e 30 per la prova finale che consiste in un intervento di restauro.

Gli sbocchi occupazionali previsti sono presso laboratori e imprese di restauro, istituzioni del Ministero dei Beni culturali preposti alla conservazione e alla tutela, aziende ed organizzazioni professionali del settore, istituzioni ed enti di ricerca pubblici e privati. I posti ancora disponibili sono sette. Per iscriversi c'è tempo fino al 25 ottobre.