Professor Corazza, a Bologna arriveranno molti ospiti per la Mic Conference, come sono stati scelti?
"Saremo felici e onorati di ospitare numerose personalità interazionali di massimo livello in materia di creatività e innovazione, assieme a ricercatori e studiosi selezionati dallo Steering Committee della MIC Conference 2013. Ma non sarà solo una discussione teorica, in quanto avremo anche la testimonianza diretta dei Marconi Fellows e dei Marconi Young Scholars, ossia di inventori che hanno realizzato le proprie idee sino a farle diventare motori per il progresso e l'avanzamento della Società dell'Informazione, così come oggi noi la conosciamo".
Ci saranno opportunità per il pubblico e per gli studenti di incontrarli?
"Certamente sì: la MIC Conference si svolge presso la sede di Unindustria in via San Domenico, e oltre alla partecipazione fisica sarà possibile seguire i contenuti in streaming, realizzato da una collaborazione tra Lepida e Telcom Italia, partners dell'evento".
Lei è docente al Dipartimento di Elettronica, ma anche fondatore del Marconi Institute of Creativity. Di cosa si tratta?
"Si tratta di una iniziativa congiunta della Università di Bologna e della Fondazione Guglielmo Marconi, dedicata a contribuire alla fondazione della scienza del pensiero creativo. Si tratta di una vera e propria disciplina a sé stante, che trae fonte da una molteplicità di discipline e che trova applicazione in tutti i domini del sapere e del sociale. Riteniamo infatti che lo sviluppo della capacità di generare nuove idee sia un asset fondamentale per affrontare un futuro dove il semplice possesso delle informazioni non potrà più fare la differenza, a causa della diffusione pervasiva delle tecnologie ICT".
Alla luce della sua esperienza creativi si nasce o si diventa? E’ possibile imparare ad essere creativi, per così dire, allenare il pensiero a fabbricare idee?
"Ottima domanda, che va al centro della missione del Marconi Institute for Creativity (MIC). Infatti, fondare la scienza del pensiero creativo trova come prima immediata conseguenza la possibilità di educare, di sviluppare la creatività. Il talento naturale esiste, ma tutti possono migliorarsi, come in tutte le discipline. Pertanto, quando la creatività sarà una disciplina come le altre, perderà di significato l'attuale figura stereotipata del "creativo". Il MIC ha già varie iniziative educative in atto, quali seminari, corsi brevi per dottorandi e interi corsi universitari a livello di laurea triennale e magistrale".