Prende il via oggi e prosegue fino a domenica 2 giugno, presso l’Aula Magna di Santa Lucia dell’Università di Bologna, il meeting scientifico internazionale IBD–BOrders, organizzato dalla Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Alma Mater e dall’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico S.Orsola–Malpighi, a cui parteciperanno i maggiori esperti nazionali e internazionali delle Malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI). In questo settore Bologna si distingue come centro d’eccellenza e l’intensa tre giorni si propone come uno degli appuntamenti top del calendario scientifico internazionale con oltre 40 relatori e 250 partecipanti provenienti da numerosi paesi europei. Alla base di IBD-BOrders ci sono gli straordinari risultati del Centro delle Malattie infiammatorie croniche intestinali del Policlinico S.Orsola-Malpighi che rappresenta oggi uno dei maggiori centri dedicati alle MICI in Italia.
"Le Malattie infiammatorie croniche intestinali, note anche con il termine inglese Inflammatory Bowel Disease, - dichiara Massimo Campieri, professore di Medicina Interna all’Università di Bologna e direttore della Struttura per le Malattie infiammatorie croniche intestinali del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi - comprendono la malattia di Crohn e la colite ulcerosa, patologie invalidanti in costante crescita che, nel nostro Paese, colpiscono circa 200mila persone, di cui oltre 12mila in Emilia-Romagna, principalmente in età giovanile. All’evento IBD-BOrders parteciperanno i maggiori esperti nazionali e internazionali delle MICI per condividere esperienze, studi e scoperte nell’ambito di un programma altamente stimolante. L’obiettivo è quello di attivare un forum internazionale di vivace e fruttuosa discussione scientifica che porti infine a una maggiore cooperazione internazionale nella lotta a queste malattie".
La colite ulcerosa e la malattia di Crohn sono malattie a decorso cronico caratterizzate da un’infiammazione dell’intestino e possono manifestarsi a qualsiasi età, tuttavia l’incidenza più elevata è tra i 20 e i 40 anni per la prima e tra i 15 e i 35 per la seconda. Si tratta dunque di condizioni che colpiscono soprattutto i giovani adulti in piena attività lavorativa, ma negli ultimi anni si è osservato uno spostamento dell’esordio anche in età pediatrica: si calcola addirittura che il 20 per cento dei casi di MICI interessi i bambini e gli adolescenti.
"Queste malattie si presentano spesso con un quadro clinico complesso, dove è indispensabile l’integrazione multidisciplinare tra le diverse specialità medico-chirurgiche per l’individuazione della terapia più appropriata", spiega Paolo Gionchetti, ricercatore in Medicina Interna dell’Università di Bologna e dirigente medico della Struttura per le Malattie infiammatorie croniche intestinali del Policlinico S.Orsola-Malpighi. "Presso la nostra struttura mettiamo in pratica un approccio multidisciplinare basato sull’integrazione tra medicina e chirurgia e garantiamo percorsi agevolati e personalizzati, fondamentali per una diagnosi a 360 gradi ed un trattamento tempestivo. Alla nostra struttura si rivolgono circa 7mila pazienti, mentre sono circa 15-20 i pazienti che effettuano una prima visita ogni mese, di questi, circa il 70 per cento proviene da fuori regione, il che dimostra che il nostro è considerato un centro di riferimento nazionale per queste patologie".