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Emilia zona sismica: il lavoro dei geologi

Il nuovo appuntamento con "Il sabato del Capellini" ospita la conferenza di Gianluca Valensise "Tettonica e paesaggio nella pianura emiliana e romagnola"
Emilia zona sismica: il lavoro dei geologi

20 maggio 2012: un terremoto di magnitudo 5,9 colpisce una vasta zona della bassa pianura emiliana. Insieme ai centri storici, alle chiese e ai capannoni industriali, il terremoto sbriciola in pochi secondi anche la diffusa convinzione che quella porzione di territorio, storicamente flagellata da alluvioni e strappata definitivamente alle acque solo cinquant'anni fa, fosse almeno immune dal rischio dei terremoti. Non era così, e la cosa era stata messa in evidenza da tempo dai geologi, che da alcuni anni avevano "previsto" l'esistenza della faglia che avrebbe generato il terremoto anche se non sapevano minimamente quando questo sarebbe accaduto. Ma come avevano fatto a immaginare l’esistenza di faglie sismogenetiche al di sotto di un paesaggio piatto e geologicamente monotono come quello della bassa pianura emiliano-romagnola?

Ecco l'argomento del prossimo appuntamento con "Il sabato del Capellini", l'iniziativa promossa dal Museo Geologico dell'Alma Mater, che il primo sabato di ogni mese ospita una conferenza aperta al pubblico. Sabato 1 febbraio, alle 16,30, tocca a Gianluca Valensise affrontare il tema "Tettonica e paesaggio nella pianura emiliana e romagnola". A precedere il suo intervento, alle 15,15, è in programma una visita guidata al museo.