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Ricordiamo per non ripetere

Nel Giorno della Memoria e nei giorni successivi, il programma "Ricordiamo per non ripetere", proposto da Unibo e dal Progetto europeo ECOSMeG, sotto Alto Patronato del Presidente della Repubblica e patrocinio della regione e dei Comuni di Forlì e Bologna, in collaborazione con l’Ambasciata di Israele, ha visto la partecipazione di diverse centinaia di giovani e meno giovani, a Forlì, a Bologna, a Teramo.
Balzani

Si è partiti il 27 gennaio con la terza marcia della memoria a Forlì, nei luoghi di detenzione e concentramento e nei luoghi degli eccidi di ebrei e non ebrei 70 anni fa. Ha scritto il Sindaco Roberto Balzani: "I nostri ragazzi, dalle elementari alle superiori, sono stati condotti sui luoghi, oggi in apparenza del tutto anonimi, in cui cittadini italiani di origine ebraica sono stati torturati, raccolti e deportati, fucilati…. Ora siamo consapevoli che anche Forli' aveva perso l'innocenza; che l'eliminazione fisica del "diverso", dell'altro, non era consegnata all'eco incerta di dicerie remote, di notizie incredibili da terre lontane, ma stava nei nostri occhi e nella nostra esperienza, nella polvere delle nostre strade, nell'erba insanguinata e riarsa dei nostri campi. Pensavamo, ci illudevamo di aver scansato il grande buio della storia. E invece anche noi ne eravamo parte. Ne siamo ancora parte, in realta', attraverso questa memoria, dolorosa e insieme necessaria".

Se dunque il giorno 27, anche attraverso il seminario di approfondimento ECOSMeG del pomeriggio, è stato il giorno della dolorosa presa di coscienza, il 28 e il 29, con i diversi incontri della scrittrice israeliana Lizzie Doron con numerosi giovani ed adulti, sono stati giorni di pensosa speranza, in un dialogo fitto di racconti e domande sul dopo Shoah in Israele e in Europa, sui rapporti della seconda generazione con l’Europa attuale, sulla comune sfida ad accogliere chi oggi sfugge a nuove guerre e disastri umani, sui rapporti tra le generazioni, anche con i molto anziani e con i molto giovani.

Nei giorni seguenti, infine, e fino al 31 gennaio, grazie alla collaborazione di privati come la Fondazione Zoli e di istanze della società civile come quelle raccolte attorno al Centro Donati a Forlì, la varietà delle storie e delle memorie – da quelle locali alla Shoah dei campi di sterminio all’Holocaust by bullets nell’Europa orientale - è stata presentata, con una pluralità di linguaggi, a un pubblico, adulto e vario, di cittadini.