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Maria Perrotta suona Chopin

La stagione concertistica de La Soffitta 2014 si apre con la serata pianistica "Giù il cappello, signori!", citazione delle parole, messe in bocca al suo alter ego Eusebio, con cui Robert Schumann presentò al mondo musicale tedesco, nel 1831, il giovane e ancora sconosciuto Frédéric Chopin
Maria Perrotta suona Chopin La pianista cosentina Maria Perrotta, diplomata al Conservatorio di Milano e residente a Parigi, sarà protagonista del concerto d’apertura della ventiseiesima rassegna La Soffitta. L'appuntamento è questa sera, 11 febbraio, alle 21 nell'Aula Absidale di Santa Lucia, con un programma interamente dedicato a Chopin. L'ingresso è gratuito con ritiro di coupon la sera stessa, dalle ore 20 fino esaurimento posti.
 
La serata si intitola "Giù il cappello, signori!", citazione delle parole, messe in bocca al suo alter ego Eusebio, con cui Robert Schumann presentò al mondo musicale tedesco, nel 1831, il giovane e ancora sconosciuto Frédéric Chopin. In seguito, dalle colonne della rivista "Neue Zeitschrift für Musik", da lui fondata e diretta, Schumann avrebbe continuato a recensire l’opera del collega in modo lusinghiero, cogliendo non solo la grandezza dei suoi capolavori più complessi, ma anche il valore artistico delle composizioni vicine al repertorio brillante della Salonmusik. Il programma della serata offre una scelta emblematica dei due rami della produzione chopiniana. Saranno eseguiti: Tre Notturni op. 9, Andante spianato e Gran Polacca brillante op. 22, Berceuse op. 57, Tarantella op. 43, Ballata in Fa minore op. 52.
 
"Spesso - spiega Maria Perrotta - mi chiedono se i miei programmi siano delle sfide: con Chopin posso dire di sì, perché penso che esista una sorta di attitudine chopiniana che in qualche modo deve essere nel proprio DNA musicale. È una sensibilità davvero speciale, un universo sonoro che è un mondo a sé, che si possiede o no. È un’idea che può sembrare troppo forte ma che io ho sempre avuto, fin da piccola, quasi si tratti di una caratteristica fisica. Si potrebbe chiedere ai pianisti (e al pubblico) "lei è chopiniano?" quasi come si chiedesse "lei è allergico?". Voglio scoprire se anch’io sono "malata" di Chopin. Perché è un autore da "vivere", bisogna tentare di identificarsi totalmente con lo stato d’animo che presupponiamo sia alla base delle sue opere. È un procedimento sofferto: si parte dall’emozione, dall’intuizione, per poi iniziare un lavoro di enorme precisione dei gesti musicali. La musica di Chopin deve risultare un creazione improvvisata, e deve provenire dal cuore, non deve sembrare pensata. È una musica che non si risolve sulla carta: è teatro, è lingua parlata. È storia, è psicologia. Come l’opera. Il tutto costruito con mezzi estremamente puri, che richiedono una tecnica sofisticata e nitida, quasi alla Mozart".
 
La cosentina Maria Perrotta si è diplomata con lode al Conservatorio di Milano e ha conseguito il Diploma Superiore di Musica da Camera all'École Normale de Musique di Parigi, dove risiede. Si è perfezionata con Franco Scala, Boris Petrušanskij e Sergio Perticaroli. Ammirata ovunque per il rigore e la limpidezza delle sue esecuzioni, ha vinto numerosi concorsi internazionali, tra cui il "J. S. Bach" di Saarbrücken, che l’ha imposta come una delle più interessanti interpreti bachiane del nostro tempo.