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Ruanda: ricordare il genocidio vent'anni dopo

Un incontro-spettacolo a vent’anni di distanza per raccontare la verità sulla terribile strage. Una storia controcorrente per ricordare che anche nelle azioni più buie dell’uomo può esserci uno spiraglio di luce

Il 6 aprile 1994 fu abbattuto l'aereo dell’allora presidente ruandese Juvénal Habyarimana, molto probabilmente ad opera di frange estremiste Hutu che non accettavano la ratificazione dell’accordo di Arusha. L’accordo avrebbe permesso al Fronte Patriottico Ruandese, a maggioranza Tutzi, un ruolo politico e militare nella società. Fu quella la scintilla che scatenò il genocidio della popolazione Tutzi, uccisa a colpi di machete, bastoni chiodati e armi da fuoco, per le strade del paese dagli estremisti Hutu.

A vent’anni di distanza, il Centro Studi "Donati" e l’Università di Bologna ricordano quei fatti drammatici con l’incontro-spettacolo  “Ammazzateli tutti”. L’appuntamento è per mercoledì  9 aprile alle 21 presso il Cinema Teatro Perla di Bologna. Lo spettacolo sarà introdotto da un intervento di Luca Jourdan, docente Unibo di Antropologia politica.

“Ammazzateli tutti” è uno spettacolo itinerante di commemorazione delle vittime di quel terribile genocidio. Gli autori sono Mara Moschini e Marco Cortesi , che hanno dato il via a un attento lavoro giornalistico e di ricerca storica per raccontare ciò che accadde davvero in quei 104 giorni di martirio.

Una delle più atroci carneficine della storia, la barbarie con cui gli estremisti Hutu sterminarono la popolazione Tutzi del paese, è sempre stata narrata sottolineando la totale indifferenza a quei drammatici eventi da parte della comunità internazionale. “Ammazzateli tutti” è però una storia drammatica che lascia trasparire anche la fratellanza e l’amore. Una storia controcorrente, per ricordarci che anche nelle azioni più buie dell’uomo può esserci uno spiraglio di luce.