Dai funzionari di Ellis Island che nei primi del Novecento dovevano interrogare gli immigrati, ai traduttori di Nixon e Mao Tse-tung impegnati in una delicata interazione diplomatica, da chi ha perso la vita in teatri di guerra, fino a chi, ancora oggi, svolge questa professione in silenzio. Quello degli interpreti è un ruolo spesso taciuto ma di fondamentale importanza. Un ruolo che verrà svelato a tutti i cittadini grazie alla mostra “Cent’anni di solitudine dell’interprete: tra storia e memoria”, esposta dal 29 aprile, nel palazzo della provincia di Forlì-Cesena, a Forlì.
L’esposizione fotografica, frutto di un lungo lavoro di ricerca d’archivio del Dipartimento di Traduzione e Interpretazione dell’Università di Salamanca, è stata ospitata in diverse sedi in Spagna e in Europa. Oggi approda a Forlì grazie alla collaborazione degli studenti del Dipartimento di Interpretazione e Traduzione dell’Università di Bologna, che hanno tradotto e ampliato il materiale, composto dai nomi, i cognomi e le storie di interpreti vissuti spesso all’ombra di grandi eventi storici.
La mostra sarà esposta fino al 26 maggio (dalle 9 alle 17) nel palazzo della Provincia di Forlì-Cesena. Gode del patrocinio dell'Assessorato alle Politiche per l'Istruzione, Università e Cultura della Provincia Forlì-Cesena, dell’Università di Salamanca, della Fondazione Academia Europea de Yuste, dell’Università di Bologna - Campus di Forlì e del DIT - Campus di Forlì.