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Nuova vita per l'area Staveco

Con una storica intesa il Comune di Bologna cede l'ex area militare all'Università. Il progetto permetterà di realizzare un nuovo insediamento ad alta vocazione internazionale che rappresenti un polo attrattivo, innovativo, caratterizzato da sostenibilità ambientale. Al tempo stesso consentirà il decongestionamento della cittadella universitaria nel centro storico
Nuova vita per l'area Staveco

Il Comune di Bologna cede all'Alma Mater l'ex area militare Staveco. Un'intesa storica che permetterà all'Università di Bologna di realizzare un nuovo insediamento ad alta vocazione internazionale.

Staveco, già laboratorio pirotecnico, poi arsenale militare e officina di manutenzione e riparazione di mezzi corazzati occupa una superficie pari a 93.288 mq, 45.500 dei quali edifici.

Il Piano strutturale comunale prevede per quell'area la realizzazione di studentati e strutture ricettive, commercio in strutture di vicinato e artigianato di servizio, pubblici esercizi e altri servizi. La trasformazione dell'area prevede, tra l'altro, la realizzazione di un sistema di verde pubblico che unisca viale Panzacchi, via Codivilla con il parco pubblico di San Michele in Bosco e l'Istituto Rizzoli, oltre ad un parcheggio pubblico a servizio del centro e della collina, per circa 400 posti auto.


"Una decisione ambiziosa e davvero storica", ha annunciato il Rettore. "Ci assumiamo un grande impegno, che però non comprometterà le altre operazioni edilizie in corso, programmate e finanziariamente garantite, sia a Bologna sia in Romagna, ne' andrà a intaccare il bilancio dell''Ateneo".

"Questo progetto ambizioso - ha continuato il Rettore - va in una triplice direzione di impegno e investimento: cura della dimensione internazionale, con il massimo rilievo concesso a realtà e corsi altamente qualificati dell'Alma Mater, e alla testimonianza della sue numerose relazioni globali, a partire dalle Università dei paesi emergenti; cura degli studenti - i fondatori storici della nostra Università - che apportano alla città un impagabile bonus anagrafico, culturale ed economico; cura dei cittadini non solo come fruitori di un nuovo spazio verde, ma anche come interlocutori della comunità universitaria".


"Attraverso l'accordo tra Comune e Università, all'interno dell'ex area Staveco si realizzerà un polo universitario, un parco che unirà il centro storico con la collina e altri servizi per la socialità - ha aggiunto il Sindaco di Bologna, Virginio Merola - Sottolineo il fatto che il Piano urbanistico esclude, per quell'area, residenze private". Cosa ci guadagna la città? "Rinunciando a quell'area, consegnandola all'Università, si arriverà ad un'importante riqualificazione urbana – sottolinea ancora il Sindaco Merola – sarà aperta a tutti i cittadini e al tempo stesso investiremo sui giovani, sulla conoscenza e sul diritto allo studio".


Comune e Università continueranno a lavorare a stretto contatto affinché l'Ateneo possa arrivare, come prevede l'accordo, a bandire l’appalto per la realizzazione delle opere entro 22 mesi.

Per farsi un'idea di ciò che Staveco potrà diventare. Fino a domenica 9 marzo, Salaborsa ospiterà la mostra "Progetto Staveco. Un nuovo polo universitario tra centro storico e collina", promossa da Università di Bologna, Comune di Bologna e Urban Center Bologna. La mostra espone le proposte e le idee progettuali sull'area ex Staveco elaborate da una trentina di ricercatori del Dipartimento di Architettura e del Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali dell'Università di Bologna con 14 studi di giovani architetti.