Road 47: quando i soldati brasiliani parteciparono alla Liberazione

Il Brasile contemporaneo ha una profonda radice piantata sull’Appennino tosco-emiliano. Una pagina di storia quasi dimenticata, ma fondamentale nel rapporto tra Brasile ed Italia  raccontata nel lungometraggio “Road 47”, in programma venerdì 24 aprile, dalle 20, alla Cineteca di Bologna. Ingresso ridotto a 5 euro per gli studenti dell’Alma Mater presentando il coupon in allegato.

“Dal luglio del 1944, sino alla fine della guerra, un contingente di oltre 25mila soldati brasiliani della Força Expedicionária Brasileira fu inviato in Italia a rafforzare le truppe alleate in guerra contro gli eserciti nazifascisti”, spiega Roberto Vecchi, docente di Letteratura portoghese e brasiliana dell’Alma Mater. Durante la Seconda guerra mondiale la spedizione portò i “pracinhas” brasiliani sull’Appennino tosco-emiliano, nella valle del Reno, a presidiare la Strada Statale Porrettana.

Ma questo è anche il racconto dell’esito favorevole di una guerra che, per paradosso, fu fatale anche per il dittatore brasiliano Vargas, che venne deposto di lì a poco, con l’inizio di un’intensa stagione democratica per il Brasile. “Quando il Brasile era dominato da una dittatura – continua Roberto Vecchi - non era ammissibile prendere parte ad un conflitto in Europa in nome dei principi democratici.”

Il lungometraggio di Vicente Ferraz fa rivivere, attraverso la lettura di diari e lettere di ex-combattenti, l’aspetto umano di una storia quasi dimenticata dai brasiliani e praticamente sconosciuta all’estero. Riemerge così una memoria  importante per il legame già molto stretto tra i due paesi, soprattutto dal punto di vista scientifico ed accademico. Grazie, ad esempio, ad un progetto come Scienza Senza Frontiere, di cui l’Università di Bologna è coordinatore europeo, che si propone di favorire la mobilità internazionale degli studenti, studiosi e ricercatori brasiliani verso università e centri di ricerca di alta qualificazione nel resto del mondo.