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La Scuola di Ortopedia dell'Alma Mater quinta in Europa

Il risultato arriva dell'EBOT, la valutazione annuale per i giovani specializzandi in ortopedia: cento domande a risposta multipla - online e in lingua inglese - su colonna vertebrale, arti inferiori e superiori, ortopedia pediatrica e scienze di base

La formazione dei futuri ortopedici dell’Università di Bologna è all’avanguardia in Europa e non ha nulla da invidiare ai colleghi d’oltralpe. A dirlo è il risultato dell’EBOT (The European Board of Orthopaedics and Traumatology), la valutazione annuale per i giovani specializzandi in ortopedia organizzata da EFORT (European Federation of National Associations of Orthopaedics and Traumatology), che vede la Scuola di Ortopedia dell'Alma Mater, diretta dal professor Maurilio Marcacci, piazzarsi al quinto posto (64%), superata di poco dagli omologhi di Ankara (66%), Navarra (67%), Sabadell (69%) e Lisbona (69%).

L’esame, molto importante perché offre uno scorcio sulla formazione ortopedica in Europa per individuare e correggere eventuali carenze, è stato svolto il 14 aprile dagli specializzandi del terzo, quarto e quinto anno: online in lingua inglese e articolato in cento domande a risposta multipla su colonna vertebrale, arti inferiori e superiori, ortopedia pediatrica e scienze di base.

I futuri ortopedici dell’Ateneo di Bologna spiccano principalmente per la buona conoscenza e preparazione nell’ambito pediatrico, dove si aggiudicano un secondo posto, nelle patologie dell’arto inferiore (terzo posto) e nei disordini della colonna vertebrale, dove arrivano quarti (all’Istituto Ortopedico Rizzoli sono presenti due divisioni in questo ambito). Meno buoni, rispetto alla media europea, anche i risultati sulla conoscenza delle patologie dell’arto superiore e delle scienze di base.

“Ho chiesto agli specializzandi di partecipare a questo test per confermare la competitività della nostra Scuola nel resto d’Europa – spiega il professor Marcacci – e per poter agire correggendo il progetto didattico di formazione in maniera da crescere dove ne abbiamo bisogno. Sono molto contento del risultato e ringrazio gli specializzandi per il loro impegno”.

L’esame del 14 aprile è stato solo un assaggio di preparazione all’EBOT finale, titolo prestigioso che si svolgerà in due sessioni: lo scritto a giugno e l’orale ad Amsterdam in ottobre, al termine della formazione specialistica.