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Campi elettrici per il trattamento degli alimenti: premiato dottorando Unibo

Il riconoscimento è arrivato in occasione del primo World Congress on Electroporation grazie a un prototipo per la generazione di campi elettrici ad alto voltaggio e un metodo di analisi per valutare l’efficacia del trattamento stesso sugli alimenti

Nicolò Dellarosa, dottorando del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari dell’Università di Bologna, ha vinto il primo premio della categoria Food, Biotechnology, and Environment nella competizione riservata ai giovani ricercatori che si è tenuta a Portorose in Slovenia a inizio settembre. La premiazione è avvenuta in occasione del primo congresso mondiale dedicato all’utilizzo dell’elettroporazione e dei campi elettrici pulsati in biologia, medicina e nelle tecnologie ambientali e alimentari. L’evento sloveno ha visto la partecipazione di quattrocento ricercatori, esperti ed imprenditori nel campo della bioingegneria e dell’elettronica - con particolare riferimento alle applicazioni mediche e al settore alimentare - provenienti da 48 paesi di tutti i continenti.

Il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari (DISTAL) dell’Università di Bologna, con la supervisione del prof. Marco Dalla Rosa, direttore del Centro interdipartimentale di Ricerca industriale sull'agroalimentare, ha partecipato alla competizione di Portorose con tre proposte. Una di queste, dal titolo ”Effect of pulsed electric fields on water distribution in apple tissue as monitored by NMR relaxometry”, presentata da Nicolò Dellarosa (dottorando in scienze e biotecnologie alimentari), si è aggiudicata il primo premio nella categoria dedicata a cibo, biotecnologia e ambiente.

Dellarosa ha presentato un prototipo - frutto della ricerca del team del DISTAL - per la generazione di campi elettrici ad alto voltaggio e un metodo di analisi per valutare l’efficacia del trattamento stesso sugli alimenti. La ricerca è stata premiata per la possibilità di misurare in maniera rapida e non distruttiva l’effetto dei campi elettrici sugli alimenti vegetali. Un'innovazione, ottenuta mediante l’impiego della risonanza magnetica, che fornisce uno strumento efficiente per l’integrazione e il controllo dei campi elettrici pulsati nell’industria alimentare, facilitando la ricerca e lo sviluppo su nuove possibili applicazioni.

La ricerca presentata a Portorose è stata interamente svolta all’interno del Campus degli Alimenti di Cesena dell'Alma Mater. Al progetto hanno contribuito anche ricercatori altri gruppi disciplinari del Campus: Luigi Ragni (ingegneria alimentare), Luca Laghi (bio-NMR), Urszula Tylewicz e Pietro Rocculi (tecnologie alimentari).

Elettroporazione (dall’inglese “electroporation”) è un termine coniato all’inizio degli anni '90 per indicare l’effetto dell’utilizzo di campi elettrici sulle membrane delle cellule. Il primo impiego di questa nuova tecnica è stato per il trattamento di tumori superficiali della pelle. Oltre all’ambito sanitario, negli ultimi dieci anni, l’applicazione di campi elettrici pulsati, ovvero l’utilizzo diretto di impulsi elettrici ad alto voltaggio, ha trovato nel settore alimentare nuove interessanti prospettive. Tra le innovazioni più significative in tale settore, c’è la possibilità di produrre trasformati vegetali che conservino a lungo le qualità nutrizionali e organolettiche tipiche delle materie prime da cui provengono o la possibilità di recuperare sottoprodotti alimentari rendendo quindi più efficiente il sistema agro-alimentare. Questa nuova tecnica viene utilizzata ad esempio, nel processo produttivo delle patatine fritte e in quello del settore dei succhi di frutta ad alto valore nutrizionale al posto dei più costosi trattamenti termici.


Foto di Janez Kotar.