Sabato 14 novembre l'Ospedale Bellaria ospita un seminario dell'Istituto di Scienze Neurologiche dedicato alla narcolessia, la rara "malattia del sonno" che negli ultimi anni è tornata a far parlare di sé per una serie di nuovi casi forse collegati alle vaccinazioni per la H1N1, l'influenza "suina" esplosa nel 2009.
Si tratta verosimilmente di meccanismi autoimmuni sconosciuti - spiega Giuseppe Plazzi, professore associato di Neurologia all’Università di Bologna e presidente del convegno - che provocano, nei soggetti affetti da narcolessia, la graduale perdita di una piccolissima popolazione di cellule dell’ipotalamo".
I ricercatori sono concentrati sia sulla ricerca delle cause di questa "scomparsa cellulare", sia sulla ricerca di nuove terapie che possano sostituire la funzione che attiva la vigilanza di queste cellule o le cellule stesse. La messa a punto di un paradigma terapeutico per la narcolessia che metta in campo le cellule staminali potrebbe infatti aprire la strada su numerosi fronti.
Obiettivo del meeting al Bellaria è quindi affrontare le sfide diagnostiche che la narcolessia impone alla comunità scientifica e analizzare le comorbilità psichiatriche e gli aspetti psicosociali della malattia. "È fondamentale caratterizzare gli elementi diagnostici peculiari della narcolessia in modo da minimizzare il rischio di confonderla con depressioni o psicosi, che presentano sintomi simili", continua il prof. Plazzi. Durante la giornata si porrà l’accento sull’impatto della narcolessia in età infantile e sulle sindromi correlate, tra cui anche i disturbi dell’attenzione. Il dibattito, inoltre, abbraccerà anche aspetti legali e di natura socio-sanitaria connessi all’idoneità alla guida per chi è affetto di questa rara patologia.