“Un’avventura terrestre e cosmica di attori in cerca del senso della vita e delle loro visioni”. È il Teatro Vagante di Scabia, al quale il Centro La Soffitta del Dipartimento delle Arti dell’Alma Mater dedica un’intera giornata. Lunedì 16 novembre, al Teatro del Laboratorio delle Arti, dalle 18, due letture e uno spettacolo esploreranno il teatro del drammaturgo e scrittore, tra i fondatori del nuovo teatro italiano.
Si comincia proprio con “Il teatro vagante e le stelle” di e con Giuliano Scabia: il teatro visto come un misuratore di tempo e ricerca di senso. Seguirà, poi, “Nell’ombra”, poemetto teatrale di e con Massimo Marino, giornalista, critico e saggista teatrale, allievo di Scabia: un’insolita critica teatrale che esplora versi e citazioni attraverso un viaggio nell’immaginazione. Un continuo cambio di punto di vista attraverso cui analizza la relazione tra teatro, teatranti e spettatori.
Infine, alle 21, sarà la volta di Franco Acquaviva, attore, regista e pedagogo, con “La storia di Marco Cavallo”: un racconto a più voci del laboratorio teatrale condotto da Scabia, negli anni Settanta, all’interno di in un manicomio a Trieste. Un’esperienza che riuscì a cambiare il modo di intendere il teatro e contribuì a “sfondare” il muro dell’ospedale psichiatrico.