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Lotta alle droghe: nuovo strumento per il Laboratorio di Tossicologia Forense

Si chiama Shimadzu ed è un sistema modulare, composto da un gascromatografo e da un rilevatore a spettrometria di massa, concesso in comodato d'uso gratuito dalla Polizia Municipale di Bologna

Il suo nome è Shimadzu ed è un sistema modulare, composto da un gascromatografo e da un rilevatore a spettrometria di massa, che permette l'individuazione e l'analisi delle sostanze stupefacenti, soprattutto quelle di nuova generazione. Grazie ad un accordo di collaborazione siglato ieri, il nuovo strumento di analisi è stato concesso in comodato d'uso gratuito dalla Polizia Municipale di Bologna al Laboratorio di Tossicologia Forense del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell'Alma Mater.

Utilizzando Shimadzu sarà possibile realizzare in tempi rapidi l'analisi delle sostanze rinvenute e sequestrate dalle forze dell'ordine. In particolare, il laboratorio dell'Università di Bologna sarà in grado di eseguire determinazioni quali-quantitative di sostanze farmacologiche attive o stupefacenti su materiale biologico e non, con tecniche analitiche particolarmente sensibili e selettive e sarà in grado di interpretare i risultati prodotti alla luce di ben precisi riferimenti normativi, al fine di produrre dati analitici affidabili per un loro uso forense.

Il Laboratorio di Tossicologia Forense dell'Alma Mater collabora anche con la Procura di Bologna e fa parte della rete di laboratori del Sistema Nazionale di Allerta Precoce, istituito dal Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio. Il suo è quindi un punto di osservazione qualificato anche riguardo alla comparsa di sostanze atipiche non conosciute, di sintomi inattesi dopo l'assunzione di sostanze già note, di partite anomale di droga, di prezzi troppo ribassati o offerte inusuali di nuove modalità di consumo, così come di combinazioni di sostanze.